mercoledì 21 agosto 2019

Il Vangelo del Giovedì 22 Agosto 2019


Della 20° settimana del Tempo Ordinario.
Beata Vergine Maria regina.
1° Lettura dal libro dei Giudici (11,29-39a)
In quei giorni, lo spirito del Signore venne su Ieffe ed egli attraversò Gàlaad e
Manasse, passò a Mispa di Gàlaad e da Mispa di Gàlaad raggiunse gli Ammoniti.
Ieffe fece voto al Signore e disse: “Se tu consegni nelle mie mani gli Ammoniti,
chiunque uscirà per primo dalle porte di casa mia per venirmi incontro, quando
tornerò vittorioso dagli Ammoniti, sarà per il Signore e io lo offrirò in olocausto”.
Quindi Ieffe raggiunse gli Ammoniti per combattere e il Signore li consegnò
nelle sue mani.
Egli li sconfisse da Aroèr fin ad Abel Cheramìn.
Così gli Ammoniti furono umiliati davanti agli Israeliti.
Poi Ieffe tornò a Mispa, a casa sua; ed ecco uscirgli incontro la figlia, con
tamburelli e danze.
Era l’unica figlia: non aveva altri figli né altre figlie.
Appena la vide, si stracciò le vesti e disse: “Figlia mia, tu mi hai rovinato!
Anche tu sei con quelli che mi hanno reso infelice!
Io ho dato la mia parola al Signore e non posso ritirarmi”.
Ella gli disse: “Padre mio, se hai dato la tua parola al Signore, fa di me secondo
quanto è uscito dalla tua bocca, perché il Signore ti ha concesso vendetta sugli
Ammoniti, tuoi nemici”.
Poi disse al padre: “Mi sia concesso questo; lasciami libera per due mesi, perché
io vada errando per i monti a piangere la mia verginità con le mie compagne”.
Egli le rispose: “Và!”, e la lasciò andare per due mesi.
Ella se ne andò con le compagne e pianse sui monti la sua verginità.
Alla fine dei due mesi tornò dal padre ed egli compì su di lei il voto che aveva fatto.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo (22,1-14) anno dispari.
In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole (ai capi dei sacerdoti e ai farisei)
e disse: “Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio.
Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire.
Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato
il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto;
venite alle nozze!”.
Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari;
altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.
Allora il re si indignò; mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede
alle fiamme la loro città.
Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni;
andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”.
Usciti per li strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni,
e la sala delle nozze si riempì di commensali.
Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale.
Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”.
Quello ammutolì.
Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre;
là sarà pianto e stridore di denti”.
Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti”.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La Bibbia usa spesso l’immagine nuziale per descrivere il Regno.
E noi, invece, pensiamo a Dio con categorie quali “dovere”, “necessario”,
“giudice”, che tristezza.
Dio invita a nozze l’umanità, invita tutti a vivere e gioire della sua tenerezza,
ci spinge al banchetto nuziale.
Passiamo tutta la vita ad anteporre a Dio mille questioni, perdendoci così la
gioia dell’appartenergli.
Mi immagino la scena, quando arriveremo alla fine del nostro percorso terreno
davanti alla tenerezza di Dio e vedremo il suo sorriso, e tutto sarà semplice,
radioso e bello.
E diremo, un pò storditi: “Che bello, Signore; che meraviglia!
Averlo saputo prima, quanta sofferenza avrei nella mia vita, quanti meno
problemi e giri di testa, quanta più serenità!”.
E Dio, aggrottando la fronte, ci dirà: “Come, scusa?”.
Non perdiamo l’occasione, oggi, di lasciarci abitare dalla presenza di Dio, non
fuggiamo di fronte alla possibilità di dimorare nella sua luce e nella sua pace.
Abbiamo qualcosa di meglio da fare che partecipare al banchetto di nozze di Dio?
Tutto tempo sprecato, andiamo invece al banchetto prima che sia troppo tardi,
facendoci aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.