venerdì 1 novembre 2019

Il Vangelo del Sabato 2 Novembre 2019


Della 30° settimana del Tempo Ordinario.
Commemorazione di tutti i fedeli defunti.
1° Lettura dal libro di Giobbe (19,1.23-27a)
Rispondendo Giobbe prese a dire: «Oh, se le mie parole si scrivessero,
se si fissassero in un libro, fossero impresse con stilo di ferro e con piombo,
per sempre s'incidessero sulla roccia!
Io so che il mio redentore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!
Dopo che questa mia pelle sarà strappata via, senza la mia carne, vedrò Dio.
Io lo vedrò, io stesso, i miei occhi lo contempleranno e non un altro».
Parola di Dio.
2° Lettura dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Romani (5,5-11)
Fratelli, la speranza non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei
nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi.
Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno
oserebbe morire per una persona buona.
Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo
ancora peccatori, Cristo è morto per noi.
A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall'ira
per mezzo di lui.
Se infatti, quand'eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo
della morte del Figlio suo, molto più, ora che siamo riconciliati, saremo
salvati mediante la sua vita.
Non solo, ma ci gloriamo pure in Dio, per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo,
grazie al quale ora abbiamo ricevuto la riconciliazione.
Parola di Dio
Dal Vangelo secondo Giovanni (6,37-40) anno dispari.
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me:
colui che viene a me, io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo
non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nulla di
quanto egli mi ha dato, ma che lo risusciti nell'ultimo giorno.
Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede
in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Siamo immortali dal giorno del nostro concepimento.
In noi abita la presenza stessa di Dio, brandello della sua essenza, eccedenza
che riempie il nostro cuore e che scatena in noi il desiderio di assoluto che così
faticosamente riconosciamo e assecondiamo.
Tutta la nostra vita diventa la scoperta del senso della stessa vita, l’accoglienza
del Vangelo e dello straordinario volto di Dio raccontato da Gesù.
La nostra esistenza è una caccia al tesoro e quando scopriamo lo splendore del
Padre scopriamo la nostra anima e ne assecondiamo i sussulti.
Quando sorella morte bussa alla nostra porta la nostra anima raggiunge Dio per
essere accolta, se pronta, o per un periodo di preparazione.
Dio accetta anche che rifiutiamo risolutamente la sua salvezza e, nella nostra
libertà, dolorosamente accetta anche la nostra scelta distruttrice.
La preghiera di intercessione che facciamo per i nostri defunti fa loro sentire
vicino il nostro affetto e li incoraggia sulla via della purificazione.
Alla pienezza dei tempi le nostre anime torneranno a ricongiungersi ai nostri
corpi trasfigurati.
Con questa speranza, oggi, visitiamo i cimiteri (cioè i dormitori) dove i corpi
dei defunti attendono la resurrezione finale e preghiamo per le loro anime.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.