giovedì 27 marzo 2025

Il Vangelo del Venerdì 28 Marzo 2025

 

Della 3° settimana di Quaresima.

Santo Stefano Harding, abate.

Prima lettura.

Non chiameremo più dio nostro

l'opera delle nostre mani.

Dal libro del profeta Osèa (14,2-10)

Così dice il Signore: «Torna, Israele,

al Signore, tuo Dio, poiché hai

inciampato nella tua iniquità.

Preparate le parole da dire e tornate al

Signore; ditegli: "Togli ogni iniquità,

accetta ciò che è bene: non offerta di tori

immolati, ma la lode delle nostre labbra.

Assur non ci salverà, non cavalcheremo

più su cavalli, né chiameremo più "dio

nostro" l'opera delle nostre mani, perché

presso di te l'orfano trova misericordia".

Io li guarirò dalla loro infedeltà, li amerò

profondamente, poiché la mia ira si è

allontanata da loro.

Sarò come rugiada per Israele; fiorirà

come un giglio e metterà radici come un

albero del Libano,

si spanderanno i suoi germogli e avrà la

bellezza dell'olivo e la fragranza del Libano.

Ritorneranno a sedersi alla mia ombra,

faranno rivivere il grano, fioriranno

come le vigne, saranno famosi come il

vino del Libano.

Che ho ancora in comune con gli

ìdoli, o Èfraim?

Io l'esaudisco e veglio su di lui; io sono

come un cipresso sempre verde, il tuo

frutto è opera mia.

Chi è saggio comprenda queste cose, chi

ha intelligenza le comprenda; poiché rette

sono le vie del Signore, i giusti camminano

in esse, mentre i malvagi v'inciampano».

Parola di Dio.

Vangelo.

Il Signore nostro Dio è

l'unico Signore: lo amerai.

Dal Vangelo secondo

Marco (12,28b-34) anno dispari.

In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno

degli scribi e gli domandò: «Qual è il

primo di tutti i comandamenti?».

Gesù rispose: «Il primo è: "Ascolta, Israele!

Il Signore nostro Dio è l'unico Signore;

amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo

cuore e con tutta la tua anima, con tutta

la tua mente e con tutta la tua forza".

Il secondo è questo: "Amerai il tuo

prossimo come te stesso".

Non c'è altro comandamento più

grande di questi».

Lo scriba gli disse: «Hai detto bene,

Maestro, e secondo verità, che Egli è

unico e non vi è altri all'infuori di lui;

amarlo con tutto il cuore, con tutta

l'intelligenza e con tutta la forza e amare

il prossimo come se stesso vale più di

tutti gli olocàusti e i sacrifici».

Vedendo che egli aveva risposto

saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei

lontano dal regno di Dio».

E nessuno aveva più il coraggio

di interrogarlo.

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Qual’è il primo dei comandamenti?

Domanda fondamentale in una religiosità

che di precetti ne aveva oltre seicento,

venduti, almeno da parte dei farisei,

come tutti ugualmente importanti!

Domanda che spesso risuonava nelle

scuole rabbiniche, per educare i devoti

all’osservanza delle norme.

Ma la domanda è rivolta a Gesù da uno

scriba che, più che aspettarsi una risposta,

vuole dare sfoggio della sua cultura.

Gli scribi, in origine, erano semplicemente

degli scrivani incaricati di redigere i

documenti ma, col passare dei secoli,

erano diventati i depositari e gli interpreti

della Torah; a loro ci si rifaceva se si

desiderava interpretare correttamente

la Legge.

Può un falegname di Nazareth competere

con tanta saggezza?

No, ovviamente, e Gesù lo sa bene,

aspettando dallo studioso una risposta.

Risposta che arriva, attesa; così

rispondevano la maggior parte dei

rabbini, fra cui il famoso Hillel.

Ma c’è un problema; lo scriba vive

questo precetto fondamentale e fondante

come un esercizio intellettuale.

L’amore non gli pulsa nelle vene, non

ha passione nelle sue parole, non

emozione, non affetto.

Stiamo attenti a non fare della fede un

arido esercizio intellettuale,

chiedendo aiuto alla preghiera!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.