giovedì 16 aprile 2015

Il Vangelo del Venerdì 17 Aprile 2015

1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (5,34-42)
Dal Vangelo secondo Giovanni (6,1-15) anno B.
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare
di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande
folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi.
Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i
suoi discepoli.
Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande
folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo
comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?».
Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva
quello che stava per compiere.
Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono
sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea,
fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque
pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?».
Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo.
Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a
quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci,
quanto ne volevano.
E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete
i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto».
Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei
cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto,
diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!».
Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re,
si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.
Parola del Signore.
In tutto il sinedrio, qualcuno ha il coraggio di guardare
in maniera saggia e prudente quanto sta avvenendo in
quei giorni a Gerusalemme; Gamalièle sa valutare la
questione degli apostoli in maniera logica; se quest’opera
viene da Dio, nessuno potrà distruggerla.
Profeticamente, quest’affermazione si è rivelata esatta
nel corso di tutti i secoli nei quali la Chiesa, nonostante
gli attacchi del mondo, è sempre stata più forte e più
feconda di prima.
Sappiamo avere anche noi questo sguardo di fede su
quanto il Signore opera in noi?
O facciamo come la moltitudine, che non avevano ancora
capito chi era veramente Gesù?
La narrazione della moltiplicazione dei pani e dei pesci
assume un significato particolare alla luce della
risurrezione di Gesù Cristo.
Infatti il Signore risorto dona il pane materiale in quanto
segno efficace di un altro nutrimento ben più importante
e qualificato per sfamare le moltitudini di ogni tempo
ed ogni luogo.
Purtroppo però, l’uomo è sempre portato a fermarsi alla
realtà immediata, senza essere capace di compiere
un salto nella fede.
La folla vuole eleggere Gesù come re solo perché ha
risolto un problema pratico, e Gesù si accorge che il
suo gesto è stato frainteso.
Apriamo gli occhi, per non fare anche noi lo stesso
errore, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.