martedì 21 luglio 2015

Il Vangelo del Mercoledì 22 Luglio 2015

1° Lettura dalla seconda lettera di san Paolo apostolo
ai Corìnzi (5, 14-17) 
Dal Vangelo secondo Giovanni (20,1-2.11-18) anno B.
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala
si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora
buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro
discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro:
«Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non
sappiamo dove l’hanno posto!».
Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva.
Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide
due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte
del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il
corpo di Gesù.
Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?».
Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore
e non so dove l’hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi;
ma non sapeva che fosse Gesù.
Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?».
Ella, pensando che fosse il custode del giardino,
gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi
dove l’hai posto e io andrò a prenderlo».
Gesù le disse: «Maria!».
Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» - che
significa: «Maestro!».
Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non
sono ancora salito al Padre; ma và dai miei fratelli
e dì loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro,
Dio mio e Dio vostro”».
Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli:
«Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Quanto più si ricerca il Signore, tanto più si vive
l’esperienza di cui parla san Paolo; si diventa
creature nuove, slegate dal passato, per quanto
peccaminoso o doloroso possa essere, e si vive
sempre nell’ottica della Pasqua.
Sicuramente anche noi sperimentiamo molte volte
nella nostra vita il peso del ristagno e della noia;
iniziamo a cercare con fede ed amore il
Signore risorto.
Man mano ci accorgeremo come la Maddalena,
che l’unico il quale può dare la vera felicità è solo Lui.
Ci sentiremo perennemente rinnovati, come
delle nuove creature.
E come a Maria che è bastato soltanto sentire
pronunciare il proprio nome, per riconoscere Gesù,
potrà succedere anche a noi.
Chissà però, con quale intensità e con quanto
amore Gesù ha pronunciato quel nome, tanto che
la donna, nonostante fosse sconvolta dal dolore,
ha potuto riconoscere in quella voce il richiamo
del suo Maestro.
Gesù, chiamandola per nome, ha voluto farle
comprendere che Egli conosceva in profondità
il suo dolore e il suo amore per Lui.
Per questo Maria diventa la prescelta per essere
la prima testimone del Risorto.
Il dolore, a volte, può farci ripiegare su noi stessi
e ci rende incapaci di accorgerci che, di fronte
a noi, vi è Gesù Signore con la sua presenza
consolante e rassicurante.
Cerchiamo di vivere con fede ogni sofferenza,
piccola o grande che sia, e non faticheremo a
scorgerlo accanto a noi; ed anche noi diventeremo
fece Maria di Magdala, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.