martedì 28 novembre 2023

Il Vangelo del Mercoledì 29 Novembre 2023

 

Della 34° Settimana del Tempo Ordinario.

San Saturnino di Tolosa, Vescovo e martire.

Prima Lettura

Apparvero le dita di una mano d’uomo,

che si misero a scrivere.

Dal libro del profeta

Daniele (5,1-6.13-14.16-17.23-28)

In quei giorni, il re Baldassàr imbandì un

grande banchetto a mille dei suoi dignitari

e insieme con loro si diede a bere vino.

Quando Baldassàr ebbe molto bevuto,

comandò che fossero portati i vasi d’oro

e d’argento che Nabucodònosor, suo

padre, aveva asportato dal tempio di

Gerusalemme, perché vi bevessero il

re e i suoi dignitari, le sue mogli e le

sue concubine.

Furono quindi portati i vasi d’oro, che

erano stati asportati dal tempio di Dio

a Gerusalemme, e il re, i suoi dignitari,

le sue mogli e le sue concubine li usarono

per bere; mentre bevevano il vino, lodavano

gli dèi d’oro, d’argento, di bronzo, di ferro,

di legno e di pietra.

In quel momento apparvero le dita di una

mano d’uomo, che si misero a scrivere

sull’intonaco della parete del palazzo reale,

di fronte al candelabro, e il re vide il palmo

di quella mano che scriveva.

Allora il re cambiò colore: spaventosi

pensieri lo assalirono, le giunture dei suoi

fianchi si allentarono, i suoi ginocchi

battevano l’uno contro l’altro.

Fu allora introdotto Daniele alla presenza

del re ed egli gli disse: «Sei tu Daniele,

un deportato dei Giudei, che il re, mio

padre, ha portato qui dalla Giudea?

Ho inteso dire che tu possiedi lo spirito

degli dèi santi e che si trova in te luce,

intelligenza e sapienza straordinaria.

Ora, mi è stato detto che tu sei esperto

nel dare spiegazioni e risolvere

questioni difficili.

Se quindi potrai leggermi questa scrittura

e darmene la spiegazione, tu sarai vestito

di porpora, porterai al collo una collana

d’oro e sarai terzo nel governo del regno».

Daniele rispose al re: «Tieni pure i tuoi

doni per te e da’ ad altri i tuoi regali:

tuttavia io leggerò la scrittura al re

e gliene darò la spiegazione.

Ti sei innalzato contro il Signore del cielo

e sono stati portati davanti a te i vasi del

suo tempio e in essi avete bevuto tu,

i tuoi dignitari, le tue mogli, le tue

concubine: tu hai reso lode agli dèi

d’argento, d’oro, di bronzo, di ferro,

di legno, di pietra, i quali non vedono,

non odono e non comprendono, e non hai

glorificato Dio, nelle cui mani è la tua

vita e a cui appartengono tutte le tue vie.

Da lui fu allora mandato il palmo di quella

mano che ha tracciato quello scritto.

E questo è lo scritto tracciato: Mene, Tekel,

Peres, e questa ne è l’interpretazione: Mene:

Dio ha contato il tuo regno e gli ha posto

fine; Tekel: tu sei stato pesato sulle bilance

e sei stato trovato insufficiente; Peres:

il tuo regno è stato diviso e dato

ai Medi e ai Persiani».

Parola di Dio.

Vangelo

Sarete odiati da tutti a causa del mio nome.

Ma nemmeno un capello del vostro

capo andrà perduto.

Dal Vangelo secondo Luca (21,12-19) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Metteranno le mani su di voi e vi

perseguiteranno, consegnandovi alle

sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi

davanti a re e governatori, a causa

del mio nome.

Avrete allora occasione di dare testimonianza.

Mettetevi dunque in mente di non preparare

prima la vostra difesa; io vi darò parola e

sapienza, cosicché tutti i vostri avversari

non potranno resistere né controbattere.

Sarete traditi perfino dai genitori, dai

fratelli, dai parenti e dagli amici, e

uccideranno alcuni di voi; sarete odiati

da tutti a causa del mio nome.

Ma nemmeno un capello del vostro

capo andrà perduto.

Con la vostra perseveranza salverete

la vostra vita».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Quando parliamo di martiri pensiamo

sempre alle prime comunità cristiane,

ci immaginiamo spietati e corrotti

imperatori romani sacrificare inermi

famiglie cristiane gettandole in

pasto ai leoni.

Un calcolo approssimativo ci dice che

in questi due millenni circa quaranta

milioni di cristiani hanno perso la vita

con violenza e la metà di essi

nell’orribile ventesimo secolo.

Sì, proprio quello appena trascorso,

amici, il secolo dei progressi, della

tecnologia, dei viaggi spaziali, quel

secolo ha visto una vera e propria

vendemmia di cristiani, una carneficina

che ha accomunato la sorte di tanti

fratelli alle sorti degli ebrei nei campi

di sterminio, o dei sacerdoti nei gulag

sovietici o nei più recenti integralismi

nelle non lontane Filippine o in Somalia.

Fratelli e sorelle come noi, discepoli del

Maestro Gesù, uccisi senza una ragione,

spazzati via dall’odio etnico.

Davanti a questi fratelli vogliamo

interrogarci sul nostro cristianesimo

da poltrona e pantofole, sui nostri

troppi e inopportuni silenzi durante

le discussioni farcite di pregiudizi,

sulle occasioni-evitate-di rendere

testimonianza, come chiede oggi il

Signore ai suoi discepoli.

Testimonianza di amore e di dialogo,

di fermezza e di testimonianza, senza

fanatismi, ma capace di porre interrogativi,

di suscitare brecce nelle incrollabili e

pagane certezze della nostra modernità.

E se questo, talvolta, suscita uno sguardo

di commiserazione, una battuta

inopportuna nei colleghi, un qualche

piccino dispetto, portate pazienza e pregate;

era già previsto dal Signore Gesù!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.