domenica 19 maggio 2024

Il Vangelo del Lunedì 20 Maggio 2024

 

Della 7° settimana del Tempo Ordinario.

Beata Vergine Maria Madre della Chiesa.

Prima lettura.

Madre di tutti i viventi.

Dal libro della Gènesi (3,9-15.20)

[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del

frutto dell’albero,] il Signore Dio lo

chiamò e gli disse: «Dove sei?».

Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino:

ho avuto paura, perché sono nudo, e mi

sono nascosto».

Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo?

Hai forse mangiato dell’albero di cui ti

avevo comandato di non mangiare?».

Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai

posta accanto mi ha dato dell’albero e

io ne ho mangiato».

Il Signore Dio disse alla donna: «Che

hai fatto?».

Rispose la donna: «Il serpente mi ha

ingannata e io ho mangiato».

Allora il Signore Dio disse al serpente:

«Poiché hai fatto questo, maledetto tu

fra tutto il bestiame e fra tutti gli

animali selvatici!

Sul tuo ventre camminerai e polvere

mangerai per tutti i giorni della tua vita.

Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra

la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti

schiaccerà la testa e tu le insidierai

il calcagno».

L’uomo chiamò sua moglie Eva,

perché ella fu la madre di tutti i viventi.

Parola di Dio.

Vangelo.

Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!

Dal Vangelo secondo Giovanni (19,25-34) anno pari.

In quel tempo, stavano presso la croce di

Gesù sua madre, la sorella di sua madre,

Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.

Gesù allora, vedendo la madre e accanto

a lei il discepolo che egli amava, disse

alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!».

Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!».

E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.

Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai

tutto era compiuto, affinché si compisse

la Scrittura, disse: «Ho sete».

Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero

perciò una spugna, imbevuta di aceto,

in cima a una canna e gliela

accostarono alla bocca.

Dopo aver preso l’aceto, Gesù

disse: «È compiuto!».

E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

Era il giorno della Parasceve e i Giudei,

perché i corpi non rimanessero sulla

croce durante il sabato-era infatti un

giorno solenne quel sabato-, chiesero

a Pilato che fossero spezzate loro le

gambe e fossero portati via.

Vennero dunque i soldati e spezzarono

le gambe all’uno e all’altro che erano stati

crocifissi insieme con lui.

Venuti però da Gesù, vedendo che era

già morto, non gli spezzarono le gambe,

ma uno dei soldati con una lancia gli

colpì il fianco, e subito ne uscì

sangue e acqua.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

La Passione di Gesù è un racconto

segnato dalla violenza e dal tradimento.

Ma non è solo questo; la Passione è anche

un canto alla vita, che si mostra più forte

della morte.

Proprio nel momento di maggior debolezza,

Gesù, che pure aveva suscitato attorno a

sé un notevole movimento di gente, alla

fine si ritrova solo, con quattro donne;

sua madre, la sorella della madre, Maria

di Clèofa e la Maddalena, oltre a un

giovane discepolo, quello che egli amava.

E ancora ci dà una grande lezione.

Dall’alto della croce, Gesù non si

preoccupa di sé e del suo dolore; non si

lascia andare a grandi lamenti-sinceramente

ne avrebbe avuto motivo-, né a imprecazioni.

Noi per molto meno ci lamentiamo e

imprechiamo; quando ci sentiamo male,

o siamo sopraffatti da qualche problema,

ci ripieghiamo su noi stessi e sulla nostra

condizione, anche se, soprattutto in certi

momenti, è comprensibile.

Dall’alto della croce, non chiede consolazione

per se, ma si preoccupa invece, per il piccolo

gruppetto sotto di Lui.

Guarda il discepolo amato e non vuole che

resti senza protezione: “Donna, ecco

tuo figlio”, dice a sua madre.

In questo discepolo c’è il volto di ciascuno

di noi, perché tutti siamo amati da Gesù,

nessuno escluso, per questo ci affida

a sua madre.

Gesù, fra i tormenti, si preoccupa di noi

più di quanto facciamo noi stessi.

È un piccolo episodio, appena due

righe di Vangelo.

Eppure è la prima vittoria della vita

sulla morte.

Mentre tutto sembra finire e i nemici

della giustizia e del Vangelo cantano

vittoria, dalla voce di uno sconfitto,

nasce un’amicizia nuova, una solidarietà

tra noi e la madre di Gesù, Maria.

È il primo frutto della morte di Gesù,

Maria diventa nostra madre e insieme

a lei impariamo a pregare.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.