venerdì 3 aprile 2015

Sabato Santo 4 Aprile 2015

La discesa agli inferi del Signore.
Che cosa è avvenuto?
Oggi sulla terra c’è grande silenzio, grande
silenzio e solitudine.
Grande silenzio perché il Re dorme; la terra
è rimasta sbigottita e tace perché il Dio fatto
carne si è addormentato e ha svegliato coloro
che da secoli dormivano.
Dio è morto nella carne ed è sceso a scuotere
il regno degli inferi.
Certo, Egli va a cercare il primo padre, come
la pecorella smarrita.
Egli vuole scendere a visitare quelli che siedono
nelle tenebre e nell’ombra di morte.
Dio e il Figlio suo vanno a liberare dalle sofferenze
Adamo ed Eva che si trovano in prigione.
Il Signore entrò da loro portando le armi
vittoriose della croce.
Appena Adamo, il progenitore, lo vide,
percuotendosi il petto per la meraviglia, gridò
a tutti e disse: “Sia con tutti il mio Signore”.
E Cristo rispondendo disse ad
Adamo: “E con il tuo spirito”.
E, presolo per mano, lo scosse, dicendo: “Svegliati,
tu che dormi, e risorgi dai morti, e Cristo ti illuminerà.
Io sono il tuo Dio, che per te sono diventato tuo figlio;
che per te e per questi, che da te hanno avuto origine,
ora parlo e nella mia potenza ordino a coloro che
erano in carcere; Uscite!
A coloro che erano nelle tenebre; Siate illuminati!
A coloro che erano morti; Risorgerete!
A te comando; Svegliati, tu che dormi!
Infatti non ti ho creato perché rimanessi
prigioniero nell’inferno.
Risorgi dai morti.
Io sono la vita dei morti.
Risorgi, opera delle mie mani!
Risorgi mia figura, fatta a mia immagine!
Risorgi, usciamo di qui!
Tu in me e io in te siamo infatti un’unica e
indivisa natura.
Per te io, tuo Dio, mi sono fatto tuo figlio.
Per te io, il Signore, ho rivestito la tua natura di servo.
Per te, io che sto al di sopra dei cieli, sono venuto
sulla terra e al di sotto della terra.
Per te uomo ho condiviso la debolezza umana,
ma poi son diventato libero tra i morti.
Per te, che sei uscito dal giardino e dato in mano
ai Giudei, e in un giardino sono stato messo in croce.
Guarda sulla mia faccia gli sputi che io ricevetti per te,
per poterti restituire a quel primo soffio vitale.
Guarda sulle mie guance gli schiaffi, sopportati per
rifare a mia immagine la tua bellezza perduta.
Guarda sul mio dorso la flagellazione subita per
liberare le tue spalle dal peso dei tuoi peccati.
Guarda le mie mani inchiodate al legno per te,
che un tempo avevi malamente allungato la
tua mano all’albero.
Morii sulla croce e la lancia penetrò nel mio
costato, per te che ti addormentasti nel paradiso
e facesti uscire Eva dal tuo fianco.
Il mio costato sanò il dolore del tuo fianco.
Il mio sonno ti libererà dal sonno dell’inferno.
La mia lancia trattenne la lancia che si era
rivolta contro di te.
Sorgi, allontaniamoci di qui.
Il nemico ti fece uscire dalla terra del paradiso.
Io invece non ti rimetto più in quel giardino,
ma ti colloco sul trono celeste.
Ti fu proibito di toccare la pianta simbolica della vita,
ma io, che sono la vita, ti comunico quello che sono.
Ho posto dei cherubini che come servi ti custodissero.
Ora faccio sì che i cherubini ti adorino quasi come Dio,
anche se non sei Dio.
Il trono celeste è pronto, pronti e agli ordini sono i
portatori, la sala è allestita, la mensa apparecchiata,
l’eterna dimora è addobbata, i forzieri aperti.
In altre parole, è preparato per te dai secoli eterni
il regno dei cieli”.
Ed allora, ringraziamo il Signore, pregando.
Preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.