giovedì 5 dicembre 2019

Il Vangelo del Venerdì 6 Dicembre 2019


Della 1° settimana di Avvento.
S. Nicola, vescovo.
Signore, c’è troppo buio.
1° Lettura dal libro del profeta Isaìa (29,17-24)
Così dice il Signore Dio: «Certo, ancora un po' e il Libano si cambierà
in un frutteto e il frutteto sarà considerato una selva.
Udranno in quel giorno i sordi le parole del libro; liberati dall'oscurità
e dalle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno.
Gli umili si rallegreranno di nuovo nel Signore, i più poveri gioiranno
nel Santo d'Israele.
Perché il tiranno non sarà più, sparirà l'arrogante, saranno eliminati quanti
tramano iniquità, quanti con la parola rendono colpevoli gli altri, quanti alla
porta tendono tranelli al giudice e rovinano il giusto per un nulla.
Pertanto, dice alla casa di Giacobbe il Signore, che riscattò Abramo: "D'ora in
poi Giacobbe non dovrà più arrossire, il suo viso non impallidirà più, poiché
vedendo i suoi figli l'opera delle mie mani tra loro, santificheranno il mio nome,
santificheranno il Santo di Giacobbe e temeranno il Dio d'Israele.
Gli spiriti traviati apprenderanno la sapienza, quelli che mormorano
impareranno la lezione"».
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo (9,27-31) anno pari.
In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono
gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!».
Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete
che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».
Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede».
E si aprirono loro gli occhi.
Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!».
Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere.
Nella vita siamo tutti un pò ciechi.
Arrivano momenti in cui non vediamo più chiaro.
Ci eravamo messi su una strada, avevamo investito tutto quel che eravamo
e di colpo non riusciamo più a capire dove siamo finiti.
Sembrava che tutto filasse liscio e di colpo il nostro legame d’amore è finito.
Riprendiamo con la memoria tutto il nostro passato, ci sembra di essere sempre
stati corretti, ma non ci accorgiamo di come lentamente abbiamo chiuso gli
occhi e li avevamo concentrati tutti sullo specchio a guardare a noi stessi,
a vivere in funzione di noi, a mettere noi al centro.
Vediamo l’altra persona che vive con noi, ma l’abbiamo fatta diventare la
nostra proiezione, la nostra controfigura.
Lo si dice anche semplicemente; abbiamo occhi solo per noi.
Si può anche essere ciechi perché non vogliamo vedere le sofferenze degli
altri o perché abbiamo gli occhi iniettati di vendetta, di ritorsione, di dispetto.
Per questa cecità non c’è collirio che tenga, possiamo anche farci operare
alle cataratte, ma non vedremo mai.
Il Signore un giorno passa per un villaggio, sta tornando a casa, si deve essere
diffusa la voce del suo imminente ritorno e due ciechi ne avvertono la presenza.
Non ci vedono, ma i loro sensi sviluppatissimi e soprattutto la loro certezza,
fiducia e tenacia, li lanciano all’inseguimento di Gesù.
Inciampano, sbattono contro tutto quello che li separa da Gesù, ma non
possono lasciarselo scappare.
Non ce la fanno più a rimanere nel buio.
Non può essere sempre così spenta la loro luce.
E gridano; abbi pietà di noi.
Ti chiediamo di ridare ai nostri occhi la capacità di vedere perché le cose
assumano i loro contorni veri, perché il mondo che ci sta attorno non sia
fatto di corpi in cui inciampare, ma di meraviglie da contemplare.
E Gesù; ma voi credete che Io abbia questo potere per voi?
Siete sicuri che la vostra vista abbia da me una possibilità di riaccendersi?
Vi fidate di me?
Non avevano che Lui.
Che cosa gli potevano rispondere se non un sì, un amore, una ulteriore supplica.
E Gesù toccò quegli occhi, ridiede la vista, proprio tutta quanta ne desideravano,
ne imploravano, erano sicuri di ottenere con la loro fede.
Abbiamo anche noi una vista da chiedere; vogliamo vedere noi stessi, gli altri,
il mondo con occhi diversi, vorremmo vedere oltre le immagini virtuali che ci
incantano, la realtà, le persone con i loro sguardi.
Vogliamo poterci guardare negli occhi senza occhiali, senza difenderci
e senza nasconderci.
Gesù è ancora la nostra unica speranza.
Ma dove lo trovo? Semplice, nell’Eucaristia e nella preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.