lunedì 1 agosto 2016

Il Vangelo del Martedì 2 Agosto 2016

1° Lettura dal libro del profeta Geremìa (30,1-2.12-15.18-22)
Dal Vangelo secondo Matteo (14,22-36) anno pari o C.
[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse
i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva,
mentre egli avrebbe congedato la folla.
Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare.
Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù.
La barca intanto distava già qualche miglio da terra ed era
agitata dalle onde, a causa del vento contrario.
Verso la fine della notte egli venne verso di loro
camminando sul mare.
I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati
e dissero: «E' un fantasma» e si misero a gridare dalla paura.
Ma subito Gesù parlò loro: «Coraggio, sono io, non abbiate paura».
Pietro gli disse: «Signore, se sei tu, comanda che io venga
da te sulle acque».
Ed egli disse: «Vieni!».
Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle
acque e andò verso Gesù.
Ma per la violenza del vento, s'impaurì e, cominciando
ad affondare, gridò: «Signore, salvami!».
E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo
di poca fede, perché hai dubitato?».
Appena saliti sulla barca, il vento cessò.
Quelli che erano sulla barca gli si prostrarono davanti,
esclamando: «Tu sei veramente il Figlio di Dio!».
Compiuta la traversata, approdarono a Genèsaret.
E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia
in tutta la regione; gli portarono tutti i malati, e lo pregavano
di poter toccare almeno l'orlo del suo mantello.
E quanti lo toccavano furono guariti.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Sbaglia di grosso chi pensa che la fede sia una specie di
ubriacatura felice che ci permette di dimenticarci del
nostro vissuto difficile.
Essa, al contrario, ci spinge a camminare sulle tempeste
della nostra vita in maniera coraggiosa e senza vacillare.
Ovviamente, tale forza non viene da noi; è Cristo in persona
che ci dà la forza ed il coraggio di compiere con Lui ciò che,
altrimenti, sarebbe impensabile per noi.
Dunque, di fronte ai problemi, non ci viene richiesto di ignorarli,
facendo finta che essi non  ci siano; tantomeno la fede ci spinge
ad assumere comportamenti sconsiderati di un ottimismo
improbabile e finto.
Quello che invece dobbiamo fare è soprattutto fidarci di Colui
che ci chiama a camminare con Lui persino sul mare in tempesta,
qualsiasi cosa succeda.
Solo allora la fede e la vita coincidono.
Perciò non dobbiamo avere paura, ma solo fidarci ciecamente
del Signore, se ci è difficile, aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata Fausto.