Della 28° settimana
del Tempo Ordinario.
S. Paolo della Croce,
sacerdote.
1° Lettura dalla
lettera di san Paolo ai Romani (4,13.16-18)
Fratelli, non in virtù
della Legge fu data ad Abramo, o alla sua discendenza,
la promessa di
diventare erede del mondo, ma in virtù della giustizia che
viene dalla fede.
Eredi dunque si
diventa in virtù della fede, perché sia secondo la grazia, e in
tal modo la promessa
sia sicura per tutta la discendenza: non soltanto per
quella che deriva
dalla Legge, ma anche per quella che deriva dalla fede di
Abramo, il quale è
padre di tutti noi–come sta scritto: «Ti ho costituito padre
di molti
popoli»–davanti al Dio nel quale credette, che dà vita ai morti e
chiama all’esistenza
le cose che non esistono.
Egli credette, saldo
nella speranza contro ogni speranza, e così divenne padre
di molti popoli, come
gli era stato detto: «Così sarà la tua discendenza».
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca
(12,8-12) anno dispari.
In quel tempo, Gesù disse
ai suoi discepoli: «Io vi dico: chiunque mi riconoscerà
davanti agli uomini,
anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli
di Dio; ma chi mi
rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti
agli angeli di Dio.
Chiunque parlerà
contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi
bestemmierà lo Spirito
Santo, non sarà perdonato.
Quando vi porteranno
davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non
preoccupatevi di come
o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché
lo Spirito Santo vi
insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».
Parola del Signore.
Riflessione personale
sul Vangelo di oggi.
Forse queste parole di Gesù
potrebbero sembrare anacronistiche.
Chi oggi lo rinnegherebbe
apertamente?
Il problema è che pensiamo che
per rinnegare il Signore bisogna trovarsi
in luoghi in cui chi professa la
fede in Cristo può anche rischiare la vita.
Ma ci sono tanti modi per
rinnegare il Signore.
Purtroppo anche la fede languida,
che non è più incisiva e che non dà
testimonianza è un modo per
escluderlo dalla nostra vita.
Quante volte anche noi ci
vergogniamo di dirci cristiani, semplicemente perché
temiamo che li altri ci prendano
in giro o che ci deridano per la nostra fede.
Tantissimi, purtroppo, molte
persone che venivano a leggere il Vangelo sul mio
profilo, ora lo leggono
attraverso altre persone che conoscono, perché?
Semplicemente perché non vogliono
essere scambiate per bigotte, ecco il problema.
Questo fa sì che le parole di
Gesù si compiano anche per noi.
Solo chi gli dà un posto
importante non si vergogna di confessare, con le labbra
e soprattutto con la
testimonianza, che Egli è il Signore della propria vita.
Ed allora, senza paura, diciamo a
chi incontriamo che siamo del Signore,
se facciamo fatica, la preghiera
ci può aiutare.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci
indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.