domenica 10 marzo 2024

Il Vangelo del Lunedì 11 Marzo 2024

 

Della 4° settimana di Quaresima.

San Costantino, re e martire.

Prima lettura.

Non si udranno più voci di pianto

e grida di angoscia.

Dal libro del profeta Isaìa (65,17-21)

Così dice il Signore: «Ecco, io creo nuovi

cieli e nuova terra; non si ricorderà più

il passato,

non verrà più in mente, poiché si godrà

e si gioirà sempre di quello che sto per

creare, poiché creo Gerusalemme per

la gioia, e il suo popolo per il gaudio.

Io esulterò di Gerusalemme, godrò

del mio popolo.

Non si udranno più in essa voci di pianto,

grida di angoscia.

Non ci sarà più un bimbo che viva solo

pochi giorni, né un vecchio che dei suoi

giorni non giunga alla pienezza, poiché

il più giovane morirà a cento anni e chi

non raggiunge i cento anni sarà

considerato maledetto.

Fabbricheranno case e le abiteranno,

pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto».

Parola di Dio.

Vangelo

Va', tuo figlio vive.

Dal Vangelo secondo Giovanni (4,43-54) anno pari.

In quel tempo, Gesù partì [dalla Samarìa]

per la Galilea.

Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un

profeta non riceve onore nella propria patria.

Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei

lo accolsero, perché avevano visto tutto

quello che aveva fatto a Gerusalemme,

durante la festa; anch'essi infatti erano

andati alla festa.

Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea,

dove aveva cambiato l'acqua in vino.

Vi era un funzionario del re, che aveva

un figlio malato a Cafàrnao.

Costui, udito che Gesù era venuto dalla

Giudea in Galilea, si recò da lui e gli

chiedeva di scendere a guarire suo figlio,

perché stava per morire.

Gesù gli disse: «Se non vedete segni e

prodigi, voi non credete».

Il funzionario del re gli disse: «Signore,

scendi prima che il mio bambino muoia».

Gesù gli rispose: «Va', tuo figlio vive».

Quell'uomo credette alla parola che Gesù

gli aveva detto e si mise in cammino.

Proprio mentre scendeva, gli vennero

incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo

figlio vive!».

Volle sapere da loro a che ora avesse

cominciato a star meglio.

Gli dissero: «Ieri, un'ora dopo mezzogiorno,

la febbre lo ha lasciato».

Il padre riconobbe che proprio a quell'ora

Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive»,

e credette lui con tutta la sua famiglia.

Questo fu il secondo segno, che Gesù fece

quando tornò dalla Giudea in Galilea.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Giovanni annota la sorpresa di Gesù che,

tornando a casa sua, vede che il clima

nei suoi confronti è cambiato.

Merito, pare, dei mezzi di comunicazione;

anche nella riottosa Galilea è arrivata l’eco

delle opere compiute da Gesù nella capitale.

Potenza del pettegolezzo, in questo caso

positivo, che ribalta il giudizio degli

abitanti di Nazareth.

Ed ecco che, subito, Gesù è messo alla

prova da un funzionario che gli chiede

un miracolo.

Gesù obietta, tentenna; sa bene quanto

siano ambigui i miracoli, è stufo di essere

cercato per i suoi poteri di guarigione.

Ma, al solito, Dio si fa corrompere e

guarisce il figlio restituendo pace al

padre disperato.

Ancora una volta Gesù mette da parte

i principi e prova compassione.

All’inizio di questa settimana, superata la

metà del deserto, anche noi contribuiamo,

oggi, a diffondere la buona fama di Gesù

là dove viviamo.

Mi accorgo che all’origine di tanto

scetticismo verso il cristianesimo ci

sono, molto spesso, i cristiani e la

cattivissima pubblicità che fanno

al Vangelo.

Manifestiamo al mondo la tenerezza di

Gesù, il suo desiderio di farci del bene,

la sua compassione che ha convertito

i nostri cuori!

La Parola è accolta solo se a professarla

sono testimoni credibili e la preghiera!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.