lunedì 18 gennaio 2021

Il Vangelo del Martedì 19 Gennaio 2021

 

Della 2° settimana del Tempo Ordinario.

San Giovanni, vescovo.

Prima lettura dalla lettera agli Ebrei (6, 10-20)

Fratelli, Dio non è ingiusto tanto da dimenticare il vostro lavoro e la carità che

avete dimostrato verso il suo nome, con i servizi che avete reso e che tuttora

rendete ai santi.

Desideriamo soltanto che ciascuno di voi dimostri il medesimo zelo perché la sua

speranza abbia compimento sino alla fine, perché non diventiate pigri, ma piuttosto

imitatori di coloro che, con la fede e la costanza, divengono eredi delle promesse.

Quando infatti Dio fece la promessa ad Abramo, non potendo giurare per uno

superiore a sé, giurò per se stesso dicendo: «Ti benedirò con ogni benedizione

e renderò molto numerosa la tua discendenza».

Così Abramo, con la sua costanza, ottenne ciò che gli era stato promesso.

Gli uomini infatti giurano per qualcuno maggiore di loro, e per loro il giuramento

è una garanzia che pone fine a ogni controversia.

Perciò Dio, volendo mostrare più chiaramente agli eredi della promessa

l'irrevocabilità della sua decisione, intervenne con un giuramento, affinché,

grazie a due atti irrevocabili, nei quali è impossibile che Dio mentisca, noi,

che abbiamo cercato rifugio in lui, abbiamo un forte incoraggiamento ad

afferrarci saldamente alla speranza che ci è proposta.

In essa infatti abbiamo come un'àncora sicura e salda per la nostra vita: essa

entra fino al di là del velo del santuario, dove Gesù è entrato come precursore

per noi, divenuto sommo sacerdote per sempre secondo l'ordine di Melchìsedek.

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Marco (2, 23-28) anno dispari.

In quel tempo, di sabato Gesù passava fra campi di grano e i suoi discepoli,

mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe.

I farisei gli dicevano: «Guarda!

Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?».

Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando

si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame?

Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani

dell'offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche

ai suoi compagni!».

E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato!

Perciò il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Il rispetto del sabato era una norma che differenziava Israele da tutti i popoli vicini.

I romani, a causa di quel riposo settimanale consideravano gli ebrei dei pigri (loro,

ovviamente, facevano lavorare gli schiavi!).

Eppure quel riposo faceva la differenza, ricordava agli ebrei il primato di Dio e

la loro dignità; gli schiavi non hanno un giorno di riposo.

La forza con cui la Scrittura difende il precetto del sabato è motivata

dall’importanza di un segno che indica la profonda realtà dell’uomo fatto

per la festa e non per il lavoro.

Ma, come spesso accade fra gli uomini religiosi e devoti, questa intuizione era poi

stata svilita, confusa, irrigidita, al punto che una infinita serie di prescrizioni

indicava le azioni da compiere, i passi da percorrere, il cibo da mangiare.

Gesù è libero non perché fa l’anarchico, ma perché conosce la sostanza di

quella norma e la sa applicare con intelligenza ed equilibrio.

Non così i suoi detrattori che fanno dell’osservanza esteriore della legge il

criterio attraverso cui giudicare la devozione delle persone.

Gesù non si piega al loro ricatto e cita la Parola di Dio (che conosce bene!)

giustificando così l’eccezionalità del suo agire.

Anche noi dobbiamo essere persone libere come Gesù, con l’aiuto della preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.