domenica 9 ottobre 2022

Il Vangelo del Lunedì 10 Ottobre 2022

 

Della 28° settimana del Tempo Ordinario.

San Daniele Comboni.

Prima Lettura

Non siamo figli di una schiava, ma della donna libera.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati (4,22-24.26-27.31-5,1)

Fratelli, sta scritto che Abramo ebbe due figli, uno dalla schiava e uno dalla

donna libera.

Ma il figlio della schiava è nato secondo la carne; il figlio della donna libera,

in virtù della promessa.

Ora, queste cose sono dette per allegoria: le due donne infatti rappresentano

le due alleanze.

Una, quella del monte Sinai, che genera nella schiavitù, è rappresentata da Agar.

Invece la Gerusalemme di lassù è libera ed è la madre di tutti noi.

Sta scritto infatti: «Rallégrati, sterile, tu che non partorisci, grida di gioia,

tu che non conosci i dolori del parto, perché molti sono i figli dell’abbandonata,

più di quelli della donna che ha marito».

Così, fratelli, noi non siamo figli di una schiava, ma della donna libera.

Cristo ci ha liberati per la libertà!

State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù.

Parola di Dio.

Vangelo

Non sarà dato alcun segno a questa generazione, se non il segno di Giona.

Dal Vangelo secondo Luca (11,29-32) anno pari.

In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire: «Questa

generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le

sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona.

Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio

dell’uomo lo sarà per questa generazione.

Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa

generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della

terra per ascoltare la sapienza di Salomone.

Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.

Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa 

generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di 

Giona si convertirono.

Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Le folle si accalcano attorno al Maestro, desiderose di vederlo, ma Egli

afferma che quella è una generazione malvagia.

Una reazione del genere, può sembrarci eccessiva da parte di Gesù; perché

trattare così persone che lo cercano?

Perché il Signore conosce perfettamente quello che c’è nel loro cuore e sa che

sono semplicemente alla ricerca di un altro miracolo, per nutrire la loro fame

di straordinario e nulla più.

Gesù indica loro un segno importante, che però pochi di essi capiranno.

È il segno di Giona, il segno più importante per capire chi è veramente Gesù;

il suo mistero pasquale di morte e risurrezione.

Capire questo segno, significa entrare nella verità profonda della vita di

Gesù e della sua donazione d’amore.

Un segno di fronte al quale, ognuno di noi dobbiamo prendere posizione,

facendoci aiutare dalla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri

debitori, e non ci indurre in tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.