giovedì 25 febbraio 2021

Il Vangelo del Venerdì 26 Febbraio 2021

 

Della 1° settimana di Quaresima.

Sant' Alessandro di Alessandria, Patriarca.

Prima lettura dal libro del profeta Ezechièle (18,21-28)

Così dice il Signore Dio: «Se il malvagio si allontana da tutti i peccati che ha

commesso e osserva tutte le mie leggi e agisce con giustizia e rettitudine,

egli vivrà, non morirà.

Nessuna delle colpe commesse sarà più ricordata, ma vivrà per la giustizia

che ha praticato.

Forse che io ho piacere della morte del malvagio-oracolo del Signore-o non

piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?

Ma se il giusto si allontana dalla giustizia e commette il male, imitando tutte

le azioni abominevoli che l'empio commette, potrà egli vivere?

Tutte le opere giuste da lui fatte saranno dimenticate; a causa della prevaricazione

in cui è caduto e del peccato che ha commesso, egli morirà.

Voi dite: "Non è retto il modo di agire del Signore".

Ascolta dunque, casa d'Israele: Non è retta la mia condotta o piuttosto non

è retta la vostra?

Se il giusto si allontana dalla giustizia e commette il male e a causa di questo

muore, egli muore appunto per il male che ha commesso.

E se il malvagio si converte dalla sua malvagità che ha commesso e compie ciò

che è retto e giusto, egli fa vivere se stesso.

Ha riflettuto, si è allontanato da tutte le colpe commesse: egli certo vivrà e non morirà».

Parola di Dio.

Dal Vangelo secondo Matteo (5,20-26) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se la vostra giustizia non supererà

quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.

Avete inteso che fu detto agli antichi: "Non ucciderai"; chi avrà ucciso dovrà

essere sottoposto al giudizio.

Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio.

Chi poi dice al fratello: "Stupido", dovrà essere sottoposto al sinèdrio; e chi gli

dice: "Pazzo", sarà destinato al fuoco della Geènna.

Se dunque tu presenti la tua offerta all'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha

qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare, va' prima a

riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.

Mettiti presto d'accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui,

perché l'avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga

gettato in prigione.

In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo!».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù ha molto a cuore la coerenza fra la vita e la fede; non riesce ad immaginare

come un discepolo del Padre riesca a rivolgersi a Dio in un modo, a pregarlo,

senza convertire in contemporanea la propria vita.

Certo; poi magari ci vuole del tempo e molta pazienza, ma fare il contrario di

quello che si dice e si prega non rientra nelle possibilità del Signore.

Purtroppo anche noi cristiani, troppo sovente, commettiamo lo stesso errore;

creiamo una profonda distonia fra le nostre parole e la nostra vita.

La fede, intendiamoci, non si riduce ad un generico buonismo ma se non produce

l’effetto di una vita orientata alle parole che pronunciamo, è solo vuota retorica religiosa.

Gesù giunge a chiedere al suo discepolo di anteporre la riconciliazione del fratello

che ce l’ha con noi (e non viceversa!) alla celebrazione del rito liturgico.

Quanto stonano i nostri atteggiamenti di indifferenza, di litigi all’interno della

comunità cristiana per ragioni spesso ridicole con queste severe parole del Signore!

Che la Quaresima ci aiuti ad andare all’essenziale, a riportare un briciolo di

coerenza fra le parole che pronunciamo e i comportamenti che viviamo,

facendoci aiutare dalla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.