domenica 6 aprile 2025

Il Vangelo del Lunedì 7 Aprile 2025

 

Della 5° settimana di Quaresima.

San Giovanni Battista de la Salle, sacerdote.

Prima lettura.

Io muoio innocente.

Dal libro del profeta

Daniele (13,1-9.15-17.19-30.33-62)

In quei giorni, la moltitudine condannò

Susanna a morte.

Allora Susanna ad alta voce esclamò:

«Dio eterno, che conosci i segreti, che

conosci le cose prima che accadano,

tu lo sai che hanno deposto il falso

contro di me!

Io muoio innocente di quanto essi

iniquamente hanno tramato

contro di me».

E il Signore ascoltò la sua voce.

Mentre Susanna era condotta a morte,

il Signore suscitò il santo spirito di un

giovanetto, chiamato Daniele, il quale

si mise a gridare: «Io sono innocente

del sangue di lei!».

Tutti si voltarono verso di lui dicendo:

«Che cosa vuoi dire con queste tue parole?».

Allora Daniele, stando in mezzo a loro,

disse: «Siete così stolti, o figli d'Israele?

Avete condannato a morte una figlia

d'Israele senza indagare né appurare

la verità!

Tornate al tribunale, perché costoro

hanno deposto il falso contro di lei».

Il popolo tornò subito indietro e gli

anziani dissero a Daniele: «Vieni, siedi

in mezzo a noi e facci da maestro,

poiché Dio ti ha concesso le

prerogative dell'anzianità».

Daniele esclamò: «Separàteli bene

l'uno dall'altro e io li giudicherò».

Separàti che furono, Daniele disse al

primo: «O uomo invecchiato nel male!

Ecco, i tuoi peccati commessi in passato

vengono alla luce, quando davi sentenze

ingiuste, opprimendo gli innocenti e

assolvendo i malvagi, mentre il Signore ha

detto: Non ucciderai il giusto e l'innocente.

Ora, dunque, se tu hai visto costei, di': sotto

quale albero tu li hai visti stare insieme?».

Rispose: «Sotto un lentìsco».

Disse Daniele: «In verità, la tua menzogna

 ti ricadrà sulla testa.

Già l'angelo di Dio ha ricevuto da Dio

la sentenza e ti squarcerà in due».

Allontanato questi, fece venire l'altro e

gli disse: «Stirpe di Canaan e non di

Giuda, la bellezza ti ha sedotto, la

passione ti ha pervertito il cuore!

Così facevate con le donne d'Israele ed

esse per paura si univano a voi.

Ma una figlia di Giuda non ha potuto

sopportare la vostra iniquità.

Dimmi dunque, sotto quale albero li

hai sorpresi insieme?».

Rispose: «Sotto un léccio».

Disse Daniele: «In verità anche la tua

menzogna ti ricadrà sulla testa.

Ecco, l'angelo di Dio ti aspetta con la

spada in mano, per tagliarti in due e

così farti morire».

Allora tutta l'assemblea proruppe in grida

di gioia e benedisse Dio, che salva coloro

che sperano in lui.

Poi, insorgendo contro i due anziani,

ai quali Daniele aveva fatto confessare

con la loro bocca di avere deposto il falso,

fece loro subire la medesima pena che

avevano tramato contro il prossimo e,

applicando la legge di Mosè, li fece morire.

In quel giorno fu salvato il sangue innocente.

Parola di Dio.

Vangelo.

Io sono la luce del mondo.

Dal Vangelo secondo

Giovanni (8,12-20) anno dispari.

In quel tempo, Gesù parlò [ai farisei] e

disse: «Io sono la luce del mondo; chi

segue me, non camminerà nelle tenebre,

ma avrà la luce della vita».

Gli dissero allora i farisei: «Tu dai

testimonianza di te stesso; la tua

testimonianza non è vera». Gesù

rispose loro: «Anche se io do

testimonianza di me stesso, la mia

testimonianza è vera, perché so da

dove sono venuto e dove vado.

Voi invece non sapete da dove

vengo o dove vado.

Voi giudicate secondo la carne;

io non giudico nessuno.

E anche se io giudico, il mio giudizio

è vero, perché non sono solo, ma io e

il Padre che mi ha mandato.

E nella vostra Legge sta scritto che la

testimonianza di due persone è vera.

Sono io che do testimonianza di me

stesso, e anche il Padre, che mi ha

mandato, dà testimonianza di me».

Gli dissero allora: «Dov'è tuo padre?».

Rispose Gesù: «Voi non conoscete né

me né il Padre mio; se conosceste me,

conoscereste anche il Padre mio».

Gesù pronunziò queste parole nel luogo

del tesoro, mentre insegnava nel tempio.

E nessuno lo arrestò, perché non era

ancora venuta la sua ora.

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Il Vangelo di Giovanni è un crescendo

di tensione e di incomprensione nei

confronti del Maestro.

Molti sostengono, a ragione, che il

processo di Gesù si svolge durante la

sua permanenza a Gerusalemme e che

l’incontro col Sinedrio, quindi, serva

solo a comunicargli la sentenza.

Si sente l’odio crescente, il desiderio

di metterlo in imbarazzo.

Nelle ultime settimane abbiamo

seguito la polemica sulla pretesa

messianica di Gesù.

Eppure, e questo mi emoziona, Gesù

non si arrende, non fugge, non evita

di mostrarsi.

Intorno a Lui vede persone che lo

abbandonano, i devoti del tempo,

i farisei, accusano Gesù di

destabilizzare il loro insegnamento;

chi si crede di essere?

Ha a cuore l’annuncio della Parola,

anche se rischia di diventare un peso

da togliere, un problema da eliminare.

E oggi, ancora evangelizza, proclama,

urla la sua fede; è Lui la luce del mondo,

Lui illumina, Lui rischiara, e non di

luce propria ma di quella luce con cui

il Padre l’ha fatto diventare punto di

riferimento per l’umanità.

Sì, il Signore è la luce del mondo, l’unico

che riesce a illuminare le nostre tenebre,

impariamo da Lui, anche nei momenti

di fatica, a non tacere, a non nascondere

la lampada sotto lo sgabello, attraverso

l’aiuto della preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.