mercoledì 12 novembre 2014

Il Vangelo del Giovedì 13 Novembre 2014

Dal Vangelo secondo Luca (17,20-25) anno A.
In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando

verrà il regno di Dio?».

Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo

da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: "Eccolo qui",

 oppure: "Eccolo là".

Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».
Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui

desidererete vedere anche uno solo dei giorni

del Figlio dell'uomo, ma non lo vedrete.

Vi diranno: "Eccolo là", oppure: "Eccolo qui"; non

andateci, non seguiteli.

Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo

all'altro del cielo, così sarà il Figlio dell'uomo nel suo giorno.

Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga

rifiutato da questa generazione».
Parola del Signore.

L’uomo è sempre attratto dalle manifestazioni
eclatanti e dai miracoli strepitosi che possano colpire
la sua immaginazione.
Persino il regno di Dio, realtà più volte annunciata
da Gesù come evento dal significato importantissimo
viene frainteso e considerato alla stregua di un
fenomeno sorprendente.
Probabilmente gli Israeliti avevano in mente le
narrazioni dell’Antico Testamento nelle quali Dio si
manifestava con una serie di segni inconfondibili.
Ma Gesù vuole comunicare loro qualcosa di più importante;
il regno dei cieli è una realtà nascosta nelle pieghe della
storia, e sembra quasi confondersi con essa, fino a che,
nel silenzio e nell’umiltà manifesta la sua forza dirompente.
Solamente chi ha fede si accorge di questo miracolo.
Certo, il Signore ci dona miracoli tutti i giorni, solo che
se non sono miracoli fantasmagorici, noi non ce ne accorgiamo.
Cerchiamo allora, di riuscire a scorgere questi miracoli,
anche se sembrano insignificanti, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo 
così in terra. 
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i 
nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, 
e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto 
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli 
dei secoli. Amen.
Buona giornata.




Il Vangelo del Mercoledì 12 Novembre 2014

Dal Vangelo secondo Luca (17,11-19) anno A.
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù
attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro
dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero
ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!».
Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a
presentarvi ai sacerdoti».
E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro
lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a
Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo.
Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci?
E gli altri nove dove sono?
Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a
rendere gloria a Dio, all'infuori di questo straniero?».
E gli disse: «Àlzati e va'; la tua fede ti ha salvato!».
Parola del Signore.
Esistono una serie di virtù che potremmo definire
sociali, e che hanno un riscontro immediato soprattutto
nella nostra vita di relazione con gli altri, con la società
civile e con le autorità costituite.
Del resto, parlare di carità è decisamente vago ed
impreciso, se non si contestualizza l’effetto
immediato dell’amore.
Quando decidiamo di accostarci al sacramento della
Riconciliazione, abbiamo mai pensato di rivedere il
nostro comportamento proprio in base a virtù quali
il rispetto dell’autorità, la mansuetudine, la gentilezza
e la buona educazione, il rispetto degli altri che si
manifesta nell’evitare la maldicenza, in ogni sua forma?
Sicuramente avremmo un buon programma di vita
cristiana che ci potrebbe illuminare e aiutare nel
nostro cammino.
Per questo dovremmo come vediamo, prendere
esempio da Gesù.
La lebbra è una brutta malattia; ma una ancora
peggiore è quella che ci fa ripiegare su noi stessi
fino ad essere incapaci di vedere chi ci fa del bene
e non ci permette di dire grazie a chi ci usa misericordia,
che indica una grande tolleranza di cuore che pochi
sanno dimostrare.
La parola grazie, del resto, è talmente usata ed abusata
che oggi non abbiamo nemmeno più il senso della
gratitudine, per cui spesso, nei confronti del Signore,
siamo proprio come i novi ex lebbrosi che non tornano
da Gesù per ringraziarlo.
Cosa significa davvero essere grati a qualcuno
per il bene che abbiamo ottenuto?
Se pian piano riflettiamo con attenzione, troveremo
la risposta e capiremo il bene che Dio ci fa.
Speriamo veramente che sia così, al giorno d’oggi non
sembra sia proprio così, ma forse pregando ci riusciamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo 
così in terra. 
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i 
nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, 
e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto 
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli 
dei secoli. Amen.
Buona giornata.