mercoledì 13 maggio 2020

Il Vangelo del Giovedì 14 Maggio 2020


Della 5° settimana di Pasqua.
S. Mattia, apostolo.
Prima lettura dagli Atti degli Apostoli (1,15-17.20-26)
In quei giorni Pietro si alzò in mezzo ai fratelli - il numero delle persone radunate
era circa centoventi-e disse: «Fratelli, era necessario che si commpisse ciò che
nella Scrittura fu predetto dallo Spirito Santo per bocca di Davide riguardo a
Giuda, diventato la guida di quelli che arrestarono Gesù.
Egli infatti era stato del nostro numero e aveva avuto in sorte lo stesso nostro ministero.
Sta scritto infati nel libro dei Salmi: "La sua dimora diventi deserta e nessuno vi
abiti" e: "Il suo incarico lo prenda un altro".
Bisogna dunque che, tra coloro che sono stati con noi per tutto il tempo nel quale il
Signore Gesù ha vissuto fra noi, cominciando dal battesimo di Giovanni fino al
giorno in cui è stato di mezzo a noi assunto in cielo, uno divenga testimone,
insieme a noi, della sua risurrezione».
Ne proposero due: Giuseppe, detto Barsabba, soprannominato Giusto, e Mattia.
Poi pregarono dicendo: «Tu, Signore, che conosci il cuore di tutti, mostra quale
di questi due hai scelto per prendere il posto in questo ministero e apostolato,
che Giuda ha abbandonato per andarsene al posto che gli spettava».
Tirarono a sorte fra loro e la sorte cadde su Mattia, che fu associato agli undici apostoli.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Giovanni (15,9-17) anno pari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche
io ho amato voi.
Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato
i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi.
Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando.
Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho
chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate
frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio
nome, ve lo conceda.
Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
Parola del Signore.
Meditazione personale sul Vangelo di oggi.
Gesù ci ama.
Dell’amore ricevuto dal Padre, e chiede a noi, a me, di restare in questo amore,
di accorgermi che sono amato per ciò che sono, nonostante i miei limiti,
nonostante i miei sbagli.
Il Padre ama il Figlio che riversa questo amore su di noi discepoli, insegnandoci
così ad amare.
Siamo chiamati ad amare vivendo i comandamenti dell’amore, del perdono, della
fiducia, dell’autenticità, della condivisione che Lui per primo ha vissuto.
Viverli non come uno sforzo immane, come un’imposizione, ma come un liberante
percorso di autenticità che ci porta a gioire dell’amore ricevuto e donato.
Scoprirci amati libera in noi delle energie profonde, vitali, che ci permettono di
affrontare anche le difficoltà quotidiane con uno spirito nuovo.
Scoprirci amati, ci fa vivere da risorti, e la preghiera quotidiana ce ne dà la conferma.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.