mercoledì 26 maggio 2021

Il Vangelo del Giovedì 27 Maggio 2021

 

Della 8° settimana del Tempo Ordinario.

Sant’Agostino, vescovo di Canterbury.

Prima Lettura.

Della gloria del Signore sono piene le sue opere.

Dal libro del Siràcide (42,15-26)

Ricorderò ora le opere del Signore e descriverò quello che ho visto.

Per le parole del Signore sussistono le sue opere, e il suo giudizio si compie

secondo il suo volere.

Il sole che risplende vede tutto, della gloria del Signore sono piene le sue opere.

Neppure ai santi del Signore è dato di narrare tutte le sue meraviglie, che il Signore,

l'Onnipotente, ha stabilito perché l'universo stesse saldo nella sua gloria.

Egli scruta l'abisso e il cuore, e penetra tutti i loro segreti.

L'Altissimo conosce tutta la scienza e osserva i segni dei tempi, annunciando

le cose passate e future e svelando le tracce di quelle nascoste.

Nessun pensiero gli sfugge, neppure una parola gli è nascosta.

Ha disposto con ordine le meraviglie della sua sapienza, egli solo è da sempre e per

sempre: nulla gli è aggiunto e nulla gli è tolto, non ha bisogno di alcun consigliere.

Quanto sono amabili tutte le sue opere!

E appena una scintilla se ne può osservare.

Tutte queste cose hanno vita e resteranno per sempre per tutte le necessità,

e tutte gli obbediscono.

Tutte le cose sono a due a due, una di fronte all'altra, egli non ha fatto nulla d'incompleto.

L'una conferma i pregi dell'altra: chi si sazierà di contemplare la sua gloria?

Parola di Dio.

Vangelo.

Rabbunì, che io veda di nuovo!

Dal Vangelo secondo Marco (10,46-52) anno dispari.

In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla,

il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare.

Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide,

Gesù, abbi pietà di me!».

Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di

Davide, abbi pietà di me!».

Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!».

Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!».

Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.

Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?».

E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!».

E Gesù gli disse: «Va', la tua fede ti ha salvato».

E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Diversamente dal giovane ricco che ha paura di perdere le certezze che ha,

diversamente dai discepoli atterriti dall’idea di dover subire persecuzione

e dagli apostoli che litigano per i primi posti, il modello del credente diventa

Bartimeo, cieco che mendica all’uscita di Gerico, sperando di avere una moneta

dai pellegrini che stanno affrontando l’ultima tappa per salire a Gerusalemme.

Meno di trenta chilometri separano ormai Gesù dalla sua morte.

E sul ciglio della strada il cieco, immagine simbolo di ognuno di noi, compie ciò

che noi fatichiamo a fare; grida il suo dolore, elemosina consapevole di non avere

in sé la luce, chiede anche quando tutti gli dicono (anche gli uomini di Chiesa!) che

è meglio tacere.

E il Signore lo ascolta, lo accoglie, lo chiama.

Anche noi, come gli apostoli, siamo chiamati a dire ad ogni uomo di avere coraggio

perché il Signore ci chiama a salvezza.

E così avviene; Bartimeo getta via il mantello che tiene sul grembo per raccogliere le

monete, l’unica cosa che ha, per diventare discepolo.

Il punito da Dio diventa il modello per ogni discepolato.

Colui che deve dipendere dagli altri diventa l’unico che ha capito cosa fare.

Riusciamo ad assomigliarli almeno un po; se fatichiamo, chiediamo aiuto alla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.