Della 3° settimana del Tempo Ordinario.
San Tommaso
d'Aquino, Sacerdote e Dottore della Chiesa.
Prima lettura dalla lettera
agli Ebrei (10,19-25)
Fratelli, poiché
abbiamo piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del
sangue di Gesù, via
nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso
il velo, cioè la sua
carne, e poiché abbiamo un sacerdote grande nella casa di Dio,
accostiamoci con cuore
sincero, nella pienezza della fede, con i cuori purificati
da ogni cattiva
coscienza e il corpo lavato con acqua pura.
Manteniamo senza
vacillare la professione della nostra speranza, perché è degno
di fede colui che ha
promesso.
Prestiamo attenzione
gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle
opere buone.
Non disertiamo le
nostre riunioni, come alcuni hanno l'abitudine di fare, ma
esortiamoci a vicenda,
tanto più che vedete avvicinarsi il giorno del Signore.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Marco
(4,21-25) anno dispari.
In quel tempo, Gesù
diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere
messa sotto il moggio
o sotto il letto?
O non invece per
essere messa sul candelabro?
Non vi è infatti nulla
di segreto che non debba essere manifestato e nulla di
nascosto che non debba
essere messo in luce.
Se uno ha orecchi per
ascoltare, ascolti!.
Diceva loro: «Fate
attenzione a quello che ascoltate.
Con la misura con la
quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più.
Perché a chi ha, sarà
dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
La lampada brilla, è nata per
fare luce.
È sciocco nasconderla, metterla
sotto uno sgabello, deve stare in alto, portare
luce a chi è nella stanza.
Spesso, invece, la flebile
fiammella della nostra fede è abbandonata in uno
sgabuzzino della nostra vita, e
la tiriamo fuori solo nelle feste comandate.
Ci vergogniamo della nostra fede,
a volte perché non sappiamo difenderla,
più spesso perché abbiamo paura
di sfigurare davanti alla modernità.
Per potere illuminare la nostra
vita e quella degli altri, ci dobbiamo porre non
come arroganti detentori della
verità, ma come persone che sanno ascoltare
senza pregiudizio, con una misura
generosa, con misericordia.
Nella mia esperienza ho
incontrato più anticlericali che atei, persone che hanno
avuto un brutto incontro con noi
cristiani.
Animo, amici, non c’è nulla di
nascosto che non debba venire alla luce; lasciamo
che sia il Signore a illuminare
la nostra vita e, attraverso di noi, la vita di coloro
che oggi incontreremo e che,
attraverso il nostro ascolto, la nostra assenza di giudizio,
la nostra affabilità e simpatia,
potranno ricevere la luce del sorriso del maestro
Gesù, facendoci aiutare dalla
preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.