sabato 20 giugno 2015

Il Vangelo di Domenica 21 Giugno 2015

Il Vangelo della 12° Domenica del Tempo Ordinario
1° Lettura dal libro di Giobbe (38,1.8-11)
2° Lettura dalla seconda lettera di san Paolo apostolo
ai Corìnzi (5,14-17)
Dal Vangelo secondo Marco (4,35-41) anno B.
In quel tempo, venuta la sera, Gesù disse ai suoi
discepoli: «Passiamo all’altra riva».
E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era,
nella barca.
C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si
rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena.
Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva.
Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non
t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare:
«Taci, calmati!». Il vento cessò e ci
fu grande bonaccia.
Poi disse loro: «Perché avete paura?
Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano
l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il
vento e il mare gli obbediscono?».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
A volte pensiamo che gli apostoli e coloro che hanno
avuto la possibilità di avvicinare, anche solo per un
momento, Gesù, hanno ricevuto una grande grazia.
Eppure, non sempre è stato così; per molti stare vicino
a Lui non ha significato assolutamente nulla, e addirittura
uno di coloro i quali gli sono stati più vicini lo ha anche tradito.
Quindi, vedere Gesù non è la cosa essenziale.
Conoscere Cristo è un processo di identificazione profonda
con Lui che non passa più ormai per il contatto fisico.
È il suo amore che ci spinge a vivere e a donare lo stesso
amore che noi per primi abbiamo ricevuto da Lui.
Quando facciamo questo, sentiamo la sua presenza
continuamente al nostro fianco, e non abbiamo bisogno
di vederlo fisicamente.
Ma la voce di Dio che aveva tuonato sul caos primordiale
chiamando all’ordine ed all’esistenza tutte le cose, risuona
ancora una volta attraverso la voce di Gesù, che dimostra
di avere la stessa autorità divina di comandare al mare;
Gesù usa la stessa parola che utilizza per scacciare i demòni.
Secondo la mentalità biblica in effetti, il mare era il simbolo
delle forze oscure del male e di ciò che si oppone all’ordine
di Dio nella creazione.
Ma notiamo una cosa; è più facile per Gesù comandare al
mare ed ottenere obbedienza da lui, che far crescere nel cuore
dei discepoli la fede.
Mentre gli elementi gli obbediscono ciecamente, i discepoli
non riescono ancora a fare quel salto di qualità che permette
loro di capire che Gesù è il Figlio di Dio.
E noi, siamo riusciti a fare il salto di qualità e capire chi è Gesù?
Io me lo sono chiesto, ma ho fatto tanta fatica a darmi una
risposta, ci sono riuscito però, con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.