lunedì 28 ottobre 2019

Il Vangelo del Martedì 29 Ottobre 2019


Della 30° settimana del Tempo Ordinario.
1° Lettura dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (8,18-25)
Fratelli, ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili
alla gloria futura che sarà rivelata in noi.
L’ardente aspettativa della creazione, infatti, è protesa verso la rivelazione
dei figli di Dio.
La creazione infatti è stata sottoposta alla caducità–non per sua volontà, ma
per volontà di colui che l’ha sottoposta–nella speranza che anche la stessa
creazione sarà liberata dalla schiavitù della corruzione per entrare nella
libertà della gloria dei figli di Dio.
Sappiamo infatti che tutta insieme la creazione geme e soffre le doglie del
parto fino ad oggi.
Non solo, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo
interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo.
Nella speranza infatti siamo stati salvati.
Ora, ciò che si spera, se è visto, non è più oggetto di speranza; infatti, ciò
che uno già vede, come potrebbe sperarlo?
Ma, se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca (13,18-21) anno dispari.
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che
cosa lo posso paragonare?
È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino;
crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami».
E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio?
È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina,
finché non fu tutta lievitata».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Perché tanti cristiani sono ancora alla ricerca di segni grandi dal cielo, che
confermino la loro debole fede in Dio?
Perché evidentemente non hanno ancora capito la Parola odierna di Gesù, il
quale spiega che il regno di Dio è qualcosa che nasce nell’ordinarietà.
Soltanto chi ha occhi per guardare con attenzione alla quotidianità riesce a
cogliere il senso di queste parole del Maestro; proprio come dei semi o un
pugnetto di lievito, il Regno è destinato a perdersi nelle pieghe della nostra
vita, per fecondarla dal di dentro e trasformarla, con la forza del suo amore.
Rendersi conto di questa verità significa permettere a Dio di cambiare la nostra
vita; infatti è dalla consapevolezza che l’azione di Dio nella nostra esistenza è
continua, che deriva dal nostro desiderio di collaborare con tale azione, facendo
sì che essa possa portare frutti di novità in essa.
Volete un esempio?
Quello che ogni giorno metto sul mio profilo, non è altro che un piccolissimo
semino, magari insignificante, ma ho scoperto che aiuta tante persone a riscoprire
la fede, vi sembra poco?
Lasciamo fare al Signore, lasciamoci trasformare dalla sua Parola, facendoci
aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.