sabato 10 marzo 2018

Il Vangelo di Domenica 11 Marzo 2018


4° settimana di Quaresima.
1° Lettura dal secondo libro delle Cronache (36,14-16.19-23)
2° lettura dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni (2,4-10)
Dal Vangelo secondo Giovanni (3,14-21) anno B.
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Come Mosè innalzò il serpente nel
deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell'uomo, perché chiunque
crede in lui abbia la vita eterna.
Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perché
chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna.
Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo,
ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato,
perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.
E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno
amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie.
Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue
opere non vengano riprovate.
Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che
le sue opere sono state fatte in Dio».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Le parole di Gesù sembrano esagerate, eppure esse dicono la verità.
Egli è la vera luce che è venuta nel mondo, eppure gli uomini hanno
preferito le tenebre.
Il testo è ancora più eloquente; gli uomini hanno amato più le tenebre
che la luce.
Questo discorso sarà sembrato a Nicodemo molto duro, perché mette
quest’uomo, come ogni altro uomo, di fronte allo “scandalo della croce”.
Gesù, infatti, non è venuto “per condannare il mondo, ma per salvalo”.
Siamo noi che con la nostra ostinata chiusura alla luce ci condanniamo
a permanere nelle tenebre.
Allora sorge spontanea la domanda; nella mia vita, nelle pieghe del mio
cuore, ci sono ancora delle zone in cui la luce non riesce a entrare?
Questo è il momento per chiedere a Gesù di illuminarle, facendoci
aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.