venerdì 2 giugno 2023

Il Vangelo del Sabato 3 Giugno 2023

 

Della 8° settimana del tempo Ordinario.

Santi Carlo Lwanga e compagni martiri.

Prima Lettura

Si trattava di un certo Gesù, morto,

che Paolo sosteneva essere vivo.

Dal libro del Siràcide (51,17-27)

Ti loderò e ti canterò, e benedirò il

nome del Signore.

Quand’ero ancora giovane, prima di

andare errando, ricercai assiduamente

la sapienza nella mia preghiera.

Davanti al tempio ho pregato per essa,

e sino alla fine la ricercherò.

Del suo fiorire, come uva vicina a

maturare, il mio cuore si rallegrò.

Il mio piede s’incamminò per la via retta,

fin da giovane ho seguìto la sua traccia.

Chinai un poco l’orecchio, l’accolsi e vi

trovai per me un insegnamento abbondante.

Con essa feci progresso; onorerò chi mi

ha concesso la sapienza.

Ho deciso infatti di metterla in pratica,

sono stato zelante nel bene e non me

ne vergogno.

La mia anima si è allenata in essa, sono

stato diligente nel praticare la legge.

Ho steso le mie mani verso l’alto e ho

deplorato che venga ignorata.

A essa ho rivolto la mia anima e l’ho

trovata nella purezza.

Parola di Dio.

Vangelo

Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecore.

Dal Vangelo secondo Marco (11,27-33) anno dispari.

In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli

andarono di nuovo a Gerusalemme.

E, mentre egli camminava nel tempio,

vennero da lui i capi dei sacerdoti, gli

scribi e gli anziani e gli dissero: «Con

quale autorità fai queste cose?

O chi ti ha dato l’autorità di farle?».

Ma Gesù disse loro: «Vi farò una sola domanda.

Se mi rispondete, vi dirò con quale autorità

faccio questo.

Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo

o dagli uomini? Rispondetemi».

Essi discutevano fra loro dicendo: «Se

diciamo: “Dal cielo”, risponderà: “Perché

allora non gli avete creduto?”.

Diciamo dunque: “Dagli uomini”?».

Ma temevano la folla, perché tutti

ritenevano che Giovanni fosse

veramente un profeta.

Rispondendo a Gesù dissero: «Non

lo sappiamo».

E Gesù disse loro: «Neanche io vi dico

con quale autorità faccio queste cose».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

È la terza volta che Gesù entra a

Gerusalemme e passeggia nel tempio,

diventato ormai il luogo centrale del

suo insegnamento.

Non è più lo spazio del mercato e,

neppure degli affari che tanto

piacevano ai sacerdoti del tempo.

Gesù l’ha purificato, rendendolo il luogo

della manifestazione della Parola di Dio.

Ed è in questo contesto che affronta

definitivamente i capi religiosi, al fine

di mostrare chi è il vero pastore del

popolo d’Israele.

Non è a caso che i capi del popolo lo

interroghino sulla sua autorità.

Gli chiedono con tono di sfida: “Con

quale autorità fai queste cose?”.

Essi-ne erano certi, come noi siamo

certi delle nostre convinzioni-e

affermavano di fondarla sulla dottrina

di Mosè, ma Lui, su chi la fondava?

Bella domanda!

Non c’è dubbio, che si trattava di una

questione personale, il potere sul popolo

che non volevano perdere.

Per certi versi, è lo stesso problema che venne

fuori a Nazareh nella prima predica di Gesù,

ossia la questione dell’autorità su di loro.

È in questo contesto che, fin da Nazareth

e da Gerusalemme, si gioca la fede; non

si tratta di convincimenti razionali, ma di

affidare la propria vita a Gesù e alla sua Parola.

Perciò amici, non facciamo anche noi come

i sacerdoti del tempo, ma facciamoci illuminare

dalla Parola del Signore e dalla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.