Della 32° settimana del Tempo Ordinario.
Dedicazione delle
basiliche dei
Santi Pietro e
Paolo, Apostoli.
Prima Lettura
Il Mar Rosso
divenne una strada senza
ostacoli e
saltellarono come agnelli esultanti.
Dal libro della
Sapienza (18,14-16;19,6-9)
Mentre un profondo
silenzio avvolgeva
tutte le cose, e la
notte era a metà del suo
rapido corso, la tua
parola onnipotente
dal cielo, dal tuo
trono regale, guerriero
implacabile, si lanciò
in mezzo a quella
terra di sterminio, portando,
come spada
affilata, il tuo
decreto irrevocabile e,
fermatasi, riempì
tutto di morte; toccava
il cielo e aveva i
piedi sulla terra.
Tutto il creato fu
modellato di nuovo
nella propria natura
come prima,
obbedendo ai tuoi comandi,
perché i tuoi figli
fossero preservati sani e salvi.
Si vide la nube
coprire d’ombra
l’accampamento, terra
asciutta emergere
dove prima c’era
acqua:
il Mar Rosso divenne
una strada senza
ostacoli e flutti
violenti una pianura piena
d’erba; coloro che la
tua mano proteggeva
passarono con tutto il
popolo, contemplando
meravigliosi prodigi.
Furono condotti al
pascolo come cavalli
e saltellarono come
agnelli esultanti,
celebrando te,
Signore, che li avevi liberati.
Parola di Dio.
Vangelo
Dio farà giustizia
ai suoi eletti che
gridano verso di
lui.
Dal Vangelo secondo
Luca (18,1-8) anno dispari.
In quel tempo, Gesù
diceva ai suoi discepoli
una parabola sulla
necessità di pregare
sempre, senza
stancarsi mai: «In una
città viveva un giudice,
che non
temeva Dio né aveva
riguardo per alcuno.
In quella città c’era
anche una vedova,
che andava da lui e
gli diceva: “Fammi
giustizia contro il
mio avversario”.
Per un po’ di tempo
egli non volle; ma poi
disse tra sé: “Anche
se non temo Dio e non
ho riguardo per
alcuno, dato che questa
vedova mi dà tanto
fastidio, le farò
giustizia perché non
venga continuamente
a importunarmi”».
E il Signore
soggiunse: «Ascoltate ciò
che dice il giudice
disonesto.
E Dio non farà forse
giustizia ai suoi eletti,
che gridano giorno e
notte verso di lui?
Li farà forse
aspettare a lungo?
Io vi dico che farà
loro giustizia prontamente.
Ma il Figlio
dell’uomo, quando verrà,
troverà la fede sulla
terra?».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
La preghiera, lo sappiamo, non è
un’interminabile lista della
spesa che
rivolgiamo a Dio.
Dietro quest’idea, peraltro molto
diffusa,
c’è un pregiudizio fasullo; io so
bene in
cosa consiste la mia felicità,
Dio, per
favore, si adegui.
La preghiera, in questa logica,
diventa un
tentativo di corruzione di un
Dio/despota
che, potendo intervenire per
salvarmi,
si distrae e non mi esaudisce.
Gesù, invece, ci dice che è ad un
padre
che ci rivolgiamo, un padre che
conosce
in cosa consiste la mia felicità,
che
desidera ed attua (non senza di
me!)
la mia pienezza.
Chiediamo, allora, preghiamo
anche
chiedendo al Signore dei doni,
delle
grazie, ma facciamolo
rivolgendoci
ad un padre, che conosce nel
profondo
ciascuno di noi.
E se non veniamo esauditi il
padre sa
il perché e ci invita alla
fiducia e
alla pazienza.
Una sola volta, nel Vangelo, Gesù
perde
le staffe; lo fa con i mercanti
del tempio
perché dietro quell’attività c’è
l’idea
di mercanteggiare con Dio,
corromperlo, convincerlo.
La parabola delle vedova
importuna ci
ricorda la necessità dell’insistenza
nella preghiera.
Perché, allora, spesso non siamo
esauditi
nelle nostre richieste?
Forse perché ciò che chiediamo
non è
esattamente il nostro bene, o
perché lo
chiediamo con una insistenza
insufficiente.
Animo, allora, amici; cresca la
nostra fede
per poter credere che il Signore
conosce
ciascuno di noi e ci sostiene.
Conserviamola, questa fede, in questi
tempi di deserto interiore,
aiutandoci
con la preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.