giovedì 22 agosto 2019

Il Vangelo del Venerdì 23 Agosto 2019


Della 20° settimana del Tempo Ordinario.
S. Rosa da Lima, vergine.
1° Lettura dal libro di Rut (1,1.3-6.14b-16.22)
Al tempo dei giudici, ci fu nel paese una carestia e un uomo, [chiamato
Elimèlec,] con la moglie Noemi e i suoi due figli emigrò da Betlemme di
Giuda nei campi di Moab.
Poi Elimèlec, marito di Noemi, morì ed essa rimase con i suoi due figli.
Questi sposarono donne moabite: una si chiamava Orpa e l'altra Rut.
Abitarono in quel luogo per dieci anni.
Poi morirono anche Maclon e Chilion, [figli di Noemi,] e la donna rimase
senza i suoi due figli e senza il marito.
Allora intraprese il cammino di ritorno dai campi di Moab con le sue nuore,
perché nei campi di Moab aveva sentito dire che il Signore aveva visitato il
suo popolo, dandogli pane.
Orpa si accomiatò con un bacio da sua suocera, Rut invece non si staccò da lei.
Noemi le disse: «Ecco, tua cognata è tornata dalla sua gente e dal suo dio; torna
indietro anche tu, come tua cognata».
Ma Rut replicò: «Non insistere con me che ti abbandoni e torni indietro senza
di te, perché dove andrai tu, andrò anch'io, e dove ti fermerai, mi fermerò; il tuo
popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio».
Così dunque tornò Noemi con Rut, la moabita, sua nuora, venuta dai campi di Moab.
Esse arrivarono a Betlemme quando si cominciava a mietere l'orzo.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo (22,34-40) anno dispari.
In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi,
si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo
alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua
anima e con tutta la tua mente”.
Questo è il grande e primo comandamento.
Il secondo poi è simile a quello: "Amerai il tuo prossimo come te stesso".
Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
I comandi che il Signore dà sono straordinari; non è proprio amare ciò
che desideriamo con maggiore intensità?
Quanto è bello che ci si chieda di fare proprio ciò che maggiormente desideriamo!
Di più; Gesù, con sano realismo, ci chiede di amare Dio al meglio delle nostre
forze e della nostra intelligenza.
Cioè; come riusciamo.
Quante volte incontro dei cristiani che si lamentano dei propri limiti e di non
riuscire ad amare sufficientemente Dio.
Dio non è un Moloch che chiede sacrificio e amore assoluto, ma un Padre che
chiede di amare il prossimo come noi stessi.
Prima, però, dobbiamo imparare ad amare noi stessi, senza deliri di onnipotenza,
senza finzioni, senza eccessi.
È difficile amarci come Dio ci ama, ma, per amare gli altri, dobbiamo prima
avere fatto un percorso di riconciliazione profonda con noi stessi, altrimenti
rimaniamo sempre ad annaspare nella melma.
Possiamo riuscirci, ma dovremo farci continuamente aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.