mercoledì 9 giugno 2021

Il Vangelo del Giovedì 10 Giugno 2021

 

Della 10° settimana del Tempo Ordinario.

Beata Diana degli Andalò, Vergine.

Prima lettura.

Dio rifulse nei nostri cuori per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (3,15-4,1.3-6)

Fratelli, fino ad oggi, quando si legge Mosè, un velo è steso sul cuore dei figli

d'Israele; ma quando vi sarà la conversione al Signore, il velo sarà tolto.

Il Signore è lo Spirito e, dove c’è lo Spirito del Signore, c’è libertà.

E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore,

veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo

l’azione dello Spirito del Signore.

Perciò, avendo questo ministero, secondo la misericordia che ci è stata accordata,

non ci perdiamo d’animo.

E se il nostro Vangelo rimane velato, lo è in coloro che si perdono: in loro, increduli,

il dio di questo mondo ha accecato la mente, perché non vedano lo splendore del

glorioso vangelo di Cristo, che è immagine di Dio.

Noi infatti non annunciamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore: quanto a noi, siamo

 i vostri servitori a causa di Gesù.

E Dio, che disse: «Rifulga la luce dalle tenebre», rifulse nei nostri cuori, per far

risplendere la conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo.

Parola di Dio.

Vangelo.

Chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio.

Dal Vangelo secondo Matteo (5,20-26) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico infatti: se la vostra giustizia

non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.

Avete inteso che fu detto agli antichi: "Non ucciderai"; chi avrà ucciso dovrà essere

sottoposto al giudizio.

Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio.

Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli

dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.

Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche

cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con

il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.

Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché

l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione.

In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù passa dalla teoria ai fatti.

Se ha espresso il suo parere riguardo all’interpretazione della Torah, sconfessando

l’equiparazione della Legge scritta con la selva di precetti e indicazioni della Legge

orale, adesso entra nel dettaglio.

Per tre capitoli, nel cosiddetto "discorso della montagna", Gesù mette a fuoco delle

precise situazioni per uscire dall’asfittica prospettiva rabbinica e osare, volando alto.

Ciò che caratterizza l’interpretazione scandalosa di Gesù è la sua volontà di riportare

la casistica all’origine del precetto.

Il brano di oggi si concentra bene sull’idea di violenza e di omicidio; se i rabbini

distinguevano chi bisognava evitare di uccidere (i nemici, ovviamente, si potevano

serenamente ammazzare), Gesù giunge a invitare i discepoli a considerare omicidio

anche la violenza verbale, il pettegolezzo, la malignità, a prendere l’iniziativa per

riconciliarsi col fratello, a mettersi nei panni degli altri, senza sentirsi migliori o speciali.

Una pagina dura, intransigente, folle, che ricorda ai discepoli il valore della profezia,

della testimonianza, del paradosso.

Il Maestro per primo vivrà queste indicazioni, fornendoci un chiaro esempio di come il

Vangelo possa radicalmente cambiare la prospettiva della vita.

Naturalmente non sarà facile e, solo la preghiera ci può aiutare.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.