Della 28° settimana del Tempo Ordinario.
Beato Giuseppe
Puglisi, presbitero.
Prima Lettura
Egli credette,
saldo nella speranza
contro ogni
speranza.
Dalla lettera di san
Paolo apostolo
ai Romani (4,13.16-18)
Fratelli, non in virtù
della Legge fu data
ad Abramo, o alla sua
discendenza, la
promessa di diventare
erede del mondo,
ma in virtù della
giustizia che viene
dalla fede.
Eredi dunque si
diventa in virtù della
fede, perché sia
secondo la grazia, e in
tal modo la promessa
sia sicura per tutta
la discendenza: non
soltanto per quella
che deriva dalla
Legge, ma anche per
quella che deriva
dalla fede di Abramo,
il quale è padre di
tutti noi-come sta
scritto: «Ti ho
costituito padre di molti
popoli»-davanti al Dio
nel quale credette,
che dà vita ai morti e
chiama all’esistenza
le cose che non
esistono.
Egli credette, saldo
nella speranza contro
ogni speranza, e così
divenne padre di molti
popoli, come gli era
stato detto: «Così sarà
la tua discendenza».
Parola di Dio.
Vangelo
Lo Spirito Santo vi
insegnerà in
quel momento ciò
che bisogna dire.
Dal Vangelo secondo
Luca (12,8-12) anno dispari.
In quel tempo, Gesù
disse ai suoi discepoli:
«Io vi dico: chiunque
mi riconoscerà
davanti agli uomini,
anche il Figlio
dell’uomo lo
riconoscerà davanti agli
angeli di Dio; ma chi
mi rinnegherà
davanti agli uomini,
sarà rinnegato
davanti agli angeli di
Dio.
Chiunque parlerà
contro il Figlio
dell’uomo, gli sarà
perdonato; ma a
chi bestemmierà lo
Spirito Santo,
non sarà perdonato.
Quando vi porteranno
davanti alle
sinagoghe, ai
magistrati e alle autorità,
non preoccupatevi di
come o di che
cosa discolparvi, o di
che cosa dire,
perché lo Spirito
Santo vi insegnerà
in quel momento ciò
che bisogna dire».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Riconoscere Gesù; non è certo
facile
di questi tempi.
Siamo schietti, per favore;
essere cristiani
cattolici è terribilmente fuori
moda,
non fa tendenza.
Meglio, molto meglio, una vaga
religiosità,
una serie di esperienze magari
islamiche
e-soprattutto-un radicale
atteggiamento
liberale che ci rende molto
politicamente
corretti nei nostri distinguo per
cui
diciamo sempre: “Sì io sono cristiano,
ma”,
e giù con le eccezioni, i puntini
sulle ‘i’,
gli occhielli alle ‘g’, i
trattini alle ‘t’.
Attenti, amici, attenti a non
vergognarvi
del Signore davanti agli uomini,
attenti
a mettere la vostra sensibilità
prima del
Vangelo, il giudizio dell’altro
prima
dell’amore ricevuto.
In questi anni di pellegrinaggi, in
cui ho
parlato tanto del Vangelo ho
incontrato
molte persone in cerca di fede,
in
discussione, e ho visto il ‘salto’,
il
passaggio, quando ci si è sentiti
coinvolti, quando si è difesa la
propria fede.
Non parliamo della Chiesa, poi!
Ben difficile uscire fuori dai
soliti
schemi (alcuni peraltro che i
nostri
cattolici comportamenti
fomentano!)
per guardare con cuore
spirituale, non
mondano, la realtà della comunità
cristiana.
Amici, che dire?
Gesù è stato fin troppo chiaro, e
questa
pagina dobbiamo digerirla, senza
troppi
commenti; non vergogniamoci del
Vangelo, riconosciamo il figlio
dell’uomo davanti agli
uomini.
Certo, non tutto è chiaro,
subito, l’una
o l’altra verità di fede mi
risultano
difficili, inutili, eccessive,
non capisco.
Fidatevi, amici, lasciatevi
condurre,
lasciatevi portare per mano, datevi
del tempo per conoscere.
Ahimé questa è nota dolentissima
del
nostro cattolicesimo
contemporaneo; la
testimonianza dei cristiani è
debole
perché non preparata, non pronta.
Quanto tempo dedichiamo, al di là
delle
legittime devozioni, all’approfondimento
della fede?
Quanto alla lettura di qualche
buon testo
di studio sulla Parola?
Non possiamo certo rendere
ragione della
speranza che è in noi se non la
conosciamo!
Poi, ovvio, verrà lo Spirito
Santo, ma a
tempi duri si richiedono
motivazioni forti
(non intransigenti) per dare
testimonianza
al Signore.
Donaci, Signore, di renderti
testimonianza
con la nostra vita, donaci, oggi,
di dare
ragione della speranza che è in
noi perché
altri amici, si aprano alla
speranza di un
mondo diverso in cui Tu regni,
chiedendo
aiuto alla preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.