mercoledì 12 giugno 2019

Il Vangelo del Giovedì 13 Giugno 2019


Della 10° settimana del Tempo Ordinario.
Sant’Antonio di Padova, sacerdote e dottore della Chiesa.
Sant’Antonio da Padova, sacerdote e dottore della Chiesa.
1° Lettura dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (3,15-4,1.3-6)
Dal Vangelo secondo Matteo (5,20-26) anno dispari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico infatti: se la vostra giustizia
non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu detto agli antichi: "Non ucciderai"; chi avrà ucciso dovrà
essere sottoposto al giudizio.
Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto
al giudizio.
Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli
dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha
qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, và prima a
riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui,
perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga
gettato in prigione.
In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Il Signore Gesù vuole riportare la legge alla sua propria origine, purificandola
da tutte le incrostazioni che l’hanno appesantita e confusa.
È bene che il rapporto con Dio si declini anche nella quotidianità e nelle piccole
abitudini, certo, ma occorre distinguere bene i piani fra ciò che proviene
direttamente da Dio e ciò che è tradizione degli uomini.
Così Gesù inizia un lungo discorso in cui puntualizza polemicamente molti degli
atteggiamenti dati come intangibili da chi, come i farisei, ha fatto della Legge
orale il proprio riferimento assoluto, Gesù amplia la visione giuridica del tempo
parlando di una violenza verbale, di un omicidio che si compie togliendo la
dignità ad una persona.
Ha ragione il Signore; un giudizio tagliente, a volte fatto in nome della fede,
può uccidere quanto una coltellata!
Non solo; Gesù chiede ai suoi discepoli una profonda coerenza fra fede e vita,
fra comportamento e preghiera.
Purtroppo, troppo spesso, prima della Comunione ci diamo il segno della pace
con insufficienza; ma veramente siamo capaci di perdonare?
O è solo un segno falso da parte nostra, a chi ci stà accanto?
Perciò, prima di fare questo segno, facciamoci un esame di coscienza, facendoci
aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.