Della 10° settimana
del Tempo Ordinario.
Sant’Antonio di
Padova, sacerdote e dottore della Chiesa.
Sant’Antonio da Padova,
sacerdote e dottore della Chiesa.
1° Lettura dalla
seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (3,15-4,1.3-6)
Dal Vangelo secondo Matteo
(5,20-26) anno dispari.
In quel tempo, Gesù
disse ai suoi discepoli: «Io vi dico infatti: se la vostra giustizia
non supererà quella
degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
Avete inteso che fu
detto agli antichi: "Non ucciderai"; chi avrà ucciso dovrà
essere sottoposto al
giudizio.
Ma io vi dico:
chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto
al giudizio.
Chi poi dice al
fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli
dice: “Pazzo”, sarà
destinato al fuoco della Geènna.
Se dunque tu presenti
la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha
qualche cosa contro di
te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, và prima a
riconciliarti con il
tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono.
Mettiti presto
d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui,
perché l’avversario
non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga
gettato in prigione.
In verità io ti dico:
non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!».
Parola del Signore.
Riflessione personale
sul Vangelo di oggi.
Il Signore Gesù vuole riportare
la legge alla sua propria origine, purificandola
da tutte le incrostazioni che
l’hanno appesantita e confusa.
È bene che il rapporto con Dio si
declini anche nella quotidianità e nelle piccole
abitudini, certo, ma occorre
distinguere bene i piani fra ciò che proviene
direttamente da Dio e ciò che è
tradizione degli uomini.
Così Gesù inizia un lungo
discorso in cui puntualizza polemicamente molti degli
atteggiamenti dati come
intangibili da chi, come i farisei, ha fatto della Legge
orale il proprio riferimento
assoluto, Gesù amplia la visione giuridica del tempo
parlando di una violenza verbale,
di un omicidio che si compie togliendo la
dignità ad una persona.
Ha ragione il Signore; un
giudizio tagliente, a volte fatto in nome della fede,
può uccidere quanto una
coltellata!
Non solo; Gesù chiede ai suoi
discepoli una profonda coerenza fra fede e vita,
fra comportamento e preghiera.
Purtroppo, troppo spesso, prima
della Comunione ci diamo il segno della pace
con insufficienza; ma veramente
siamo capaci di perdonare?
O è solo un segno falso da parte
nostra, a chi ci stà accanto?
Perciò, prima di fare questo
segno, facciamoci un esame di coscienza, facendoci
aiutare dalla preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci
indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.