martedì 20 settembre 2022

 

Il Vangelo del Mercoledì 21 Settembre 2022.

Della 25° settimana del Tempo Ordinario.

San Matteo, Apostolo ed Evangelista.

Prima Lettura

Cristo ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere evangelisti.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni (4,1-7.11-13)

Fratelli, io, prigioniero a motivo del Signore, vi esorto: comportatevi in maniera

degna della chiamata che avete ricevuto, con ogni umiltà, dolcezza e magnanimità,

sopportandovi a vicenda nell’amore, avendo a cuore di conservare l’unità dello

spirito per mezzo del vincolo della pace.

Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete

stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede,

un solo battesimo.

Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti

ed è presente in tutti.

A ciascuno di noi, tuttavia, è stata data la grazia secondo la misura del dono di Cristo.

Ed egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora

di essere evangelisti, ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a

compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo

tutti all’unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all’uomo

perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo.

Parola di Dio.

Vangelo

Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori.

Dal Vangelo secondo Matteo (9.9-13) anno pari.

In quel tempo, mentre andava via, Gesù vide un uomo, chiamato Matteo,

seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi».

Ed egli si alzò e lo seguì.

Mentre sedeva a tavola nella casa, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori

e se ne stavano a tavola con Gesù e con i suoi discepoli.

Vedendo ciò, i farisei dicevano ai suoi discepoli: «Come mai il vostro maestro

mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori?».

Udito questo, disse: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati.

Andate a imparare che cosa vuol dire: “Misericordia io voglio e non sacrifici”.

Io non sono venuto infatti a chiamare i giusti, ma i peccatori».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Ragionando in termini umani, se noi fossimo stati al posto di Gesù,

difficilmente avremmo voluto un uomo come Matteo a fare il discepolo.

Eppure, Gesù guarda oltre; vede che da quell’uomo bieco e avido di denaro,

può venire fuori un apostolo e addirittura un evangelista.

Così è lo sguardo di Dio; dove noi vediamo soltanto macerie e distruzione,

Egli già vede ricostruzione e risurrezione.

Del resto, non ha fatto così anche con noi?

Con me sicuramente, amici.

Perché anche noi, in fondo, siamo proprio come Matteo; anche a noi il Signore

ha detto le stesse parole che disse, tanti secoli fa, al suo Apostolo.

Dunque, lasciamoci stupire dalla grazia di Dio, che opera in modi assolutamente

inaspettati per la salvezza di ognuno, e facciamo sì che anche noi, possiamo

essere suoi collaboratori in quest’opera di redenzione di tutti gli uomini, facendoci

aiutare dalla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.