martedì 21 maggio 2019

Il Vangelo del Mercoledì 22 Maggio 2019


Della 5° settimana di Pasqua.
S. Rita da Cascia.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (15,1-6)
Dal Vangelo secondo Giovanni (15,1-8) anno dispari.
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre
mio è l'agricoltore.
Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta
frutto, lo pota perché porti più frutto.
Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi.
Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite,
così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci.
Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non
potete fare nulla.
Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo
raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che
volete e vi sarà fatto.
In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate
miei discepoli».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Siamo innestati in Lui come lo è il tralcio alla vite, il ramo al tronco,
perché da Lui e solo da Lui riceviamo la linfa che ci fa esistere, la linfa che
ci permette di crescere.
Perciò, il Signore ci chiede con insistenza di non andarcene, di restare, di dimorare.
A questo serve la nostra piccola preghiera quotidiana, a ricevere linfa, a non andarcene.
E il vignaiolo sa che per portare frutto il tralcio deve essere tagliato e potato.
Così il tralcio convoglia tutta la sua vitale energia nel pezzo rimasto,
caricandolo di grappoli d’uva.
Ma noi, quando la vita ci pota, pensiamo che ci sia un’insanabile ingiustizia,
un intollerabile errore.
No, ogni disgrazia, ogni sventura, seppur dolorosa, può aiutarci a concentrare
la linfa vitale della nostra anima nelle poche cose che contano.
Non scordiamolo mai, anche se è doloroso per noi, ma la preghiera può
diminuire il nostro dolore e aiutare a santificarci.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.