domenica 12 gennaio 2025

Il Vangelo del Lunedì 13 Gennaio 2025

 

Della 1° settimana del Tempo Ordinario.

Sant'Ilario, Vescovo e dottore della Chiesa.

Prima Lettura.

Dio ha parlato a noi per mezzo del Figlio.

Dalla lettera agli Ebrei (1,1-6)

Dio, che molte volte e in diversi modi

nei tempi antichi aveva parlato ai padri

per mezzo dei profeti, ultimamente, in

questi giorni, ha parlato a noi per mezzo

del Figlio, che ha stabilito erede di tutte

le cose e mediante il quale ha fatto

anche il mondo.

Egli è irradiazione della sua gloria e

impronta della sua sostanza, e tutto

sostiene con la sua parola potente.

Dopo aver compiuto la purificazione

dei peccati, sedette alla destra della

maestà nell'alto dei cieli, divenuto

tanto superiore agli angeli quanto

più eccellente del loro è il nome

che ha ereditato.

Infatti, a quale degli angeli Dio ha mai

detto: «Tu sei mio figlio, oggi ti ho

generato»?, e ancora: «Io sarò per lui

padre ed egli sarà per me figlio»?

Quando invece introduce il primogenito

nel mondo, dice: «Lo adorino tutti gli

angeli di Dio».

Parola di Dio.

Vangelo.

Convertitevi e credete nel Vangelo.

Dal Vangelo secondo

Marco (1,14-20) anno dispari.

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù

andò nella Galilea, proclamando il

vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo

è compiuto e il regno di Dio è vicino;

convertitevi e credete nel Vangelo».

Passando lungo il mare di Galilea, vide

Simone e Andrea, fratello di Simone,

mentre gettavano le reti in mare; erano

infatti pescatori.

Gesù disse loro: «Venite dietro a me,

vi farò diventare pescatori di uomini».

E subito lasciarono le reti e lo seguirono.

Andando un poco oltre, vide Giacomo,

figlio di Zebedèo, e Giovanni suo

fratello, mentre anch'essi nella barca

riparavano le reti.

E subito li chiamò.

Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo

nella barca con i garzoni e andarono

dietro a lui.

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Chiuso il tempo di Natale riprendiamo

il tempo ordinario, il tempo

dell’abitudinarietà, della quotidianità,

del solito ‘tran tran’ in attesa, a breve,

di entrare nel tempo di Quaresima e poi

in quello, lunghissimo, di Pasqua.

Sembra quasi una parentesi, il tempo

ordinario e invece, per un cristiano,

non esistono tempi banali.

Discuto spesso con dei miei amici, molto

giovani, brave persone, che, però, vivono

la settimana come una condanna in carcere,

e il Sabato sera come la vita vera, lo sballo,

la fiera dell’eccesso.

Sorrido (e mi preoccupo) guardando alla

loro giovane intemperanza e auguro loro

di scoprire la straordinarietà del

quotidiano, come ci ha insegnato

Cristo, Signore del tempo.

Esiste forse un giorno ‘normale’ se è

abitato da Dio?

No, tutto è luminoso, anche il lavoro,

anche la ripresa del lavoro, anche la fatica.

Come sanno bene Pietro e Andrea,

chiamati all’avventura straordinaria

di essere discepoli di Dio proprio

mentre stanno riassettando le reti.

Riprendiamo il lavoro e la scuola,

iniziamo la nostra settimana nella

consapevolezza che Dio viene a

chiamarci proprio là dove siamo,

in coda sulla tangenziale o in metro,

mentre facciamo delle fotocopie e

spediamo una mail, mentre riassettiamo

casa o prepariamo pranzo per i

nostri famigliari.

Ogni luogo e ogni tempo, da Cristo e

dalla preghiera, sono sacri, perché

abitati da Dio.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.