Della 3° settimana di Avvento.
Prima lettura dal
libro
del profeta Isaia (45,6-8.18.21-26)
«Io sono il Signore,
non ce n'è altri.
Io formo la luce e
creo le tenebre, faccio il bene e provoco la sciagura;
io, il Signore, compio
tutto questo.
Stillate, cieli,
dall'alto e le nubi facciano piovere la giustizia; si apra la terra
e produca la salvezza e
germogli insieme la giustizia.
Io, il Signore, ho
creato tutto questo».
Poiché così dice il
Signore, che ha creato i cieli, egli, il Dio che ha plasmato
e fatto la terra e
l'ha resa stabile, non l'ha creata vuota, ma l'ha plasmata perché
fosse abitata: «Io
sono il Signore, non ce n'è altri.
Non sono forse io, il
Signore?
Fuori di me non c'è
altro dio; un dio giusto e salvatore non c'è all'infuori di me.
Volgetevi a me e
sarete salvi, voi tutti confini della terra, perché io sono Dio,
non ce n'è altri.
Lo giuro su me stesso,
dalla mia bocca esce la giustizia, una parola che non torna
indietro: davanti a me
si piegherà ogni ginocchio, per me giurerà ogni lingua».
Si dirà: «Solo nel
Signore si trovano giustizia e potenza!».
Verso di lui verranno,
coperti di vergogna, quanti ardevano d'ira contro di lui.
Dal Signore otterrà
giustizia e gloria tutta la stirpe d'Israele.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Luca
(7,19-23) anno dispari,
In quel tempo,
Giovanni chiamati due dei suoi discepoli li mandò a dire al
Signore: «Sei tu colui
che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?».
Venuti da lui, quegli
uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te
per domandarti:
"Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?"».
In quello stesso
momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti
cattivi e donò la
vista a molti ciechi.
Poi diede loro questa
risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto
e udito: i ciechi
riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati,
i sordi odono, i morti
risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia.
E beato è colui che
non trova in me motivo di scandalo!».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Giovanni il Battista ha fatto
della sua vita un annuncio del Messia, preparando il
popolo a quest’incontro di
salvezza attraverso l’appello pressante della conversione.
È stato coraggioso testimone
della verità prendendo posizione contro Erode,
denunciando il male che aveva
commesso, e ora si trova in carcere per questo.
Tra poco pagherà con la vita la
sua fedeltà alla Verità.
In questo brano sembra avere un
momento di esitazione e di incertezza.
Arriva addirittura a pensare di
essersi sbagliato sull’identità di Gesù e ha
bisogno (come anche noi), che Lui
gli dia delle conferme: “Sei tu il Messia?”.
Gesù risponde a lui-e anche a
noi-che la risposta la troviamo quando impariamo
a leggere la storia,
riconoscendovi i segni della salvezza e il compimento della
Parola di Dio, facendoci aiutare
dalla preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.