giovedì 4 gennaio 2024

Il Vangelo del Venerdì 5 Gennaio 2024

 

Della 2° settimana del Tempo di Natale.

San Giovanni Nepomuceno Neumann, Vescovo.

Prima lettura.

Noi siamo passati dalla morte alla

vita perché amiamo i fratelli.

Dalla prima lettera di san

Giovanni apostolo (3,11-21)

Figlioli, questo è il messaggio che avete

udito da principio: che ci amiamo gli

uni gli altri.

Non come Caino, che era dal Maligno e

uccise suo fratello.

E per quale motivo l'uccise?

Perché le sue opere erano malvagie, mentre

quelle di suo fratello erano giuste.

Non meravigliatevi, fratelli, se il mondo vi odia.

Noi sappiamo che siamo passati dalla morte

alla vita, perché amiamo i fratelli.

Chi non ama rimane nella morte.

Chiunque odia il proprio fratello è omicida,

e voi sapete che nessun omicida ha più la

vita eterna che dimora in lui.

In questo abbiamo conosciuto l'amore, nel

fatto che egli ha dato la sua vita per noi;

quindi anche noi dobbiamo dare la vita

per i fratelli.

Ma se uno ha ricchezze di questo mondo

e, vedendo il suo fratello in necessità, gli

chiude il proprio cuore, come rimane in

lui l'amore di Dio?

Figlioli, non amiamo a parole né con la

lingua, ma con i fatti e nella verità.

In questo conosceremo che siamo dalla

verità e davanti a lui rassicureremo il nostro

cuore, qualunque cosa esso ci rimproveri.

Dio è più grande del nostro cuore e conosce

ogni cosa.

Carissimi, se il nostro cuore non ci

rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio.

Parola di Dio.

Vangelo.

Tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele.

Dal Vangelo secondo Giovanni (1,43-51) anno pari.

In quel tempo, Gesù volle partire per la

Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!».

Filippo era di Betsàida, la città

di Andrea e di Pietro.

Filippo trovò Natanaèle e gli disse:

«Abbiamo trovato colui del quale hanno

scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti:

Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret».

Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può

venire qualcosa di buono?».

Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».

Gesù intanto, visto Natanaèle che gli

veniva incontro, disse di lui: «Ecco

davvero un Israelita in cui non c'è falsità».

Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?».

Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti

chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto

l'albero di fichi».

Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il

Figlio di Dio, tu sei il re d'Israele!».

Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti

avevo visto sotto l'albero di fichi, tu credi?

Vedrai cose più grandi di queste!».

Poi gli disse: «In verità, in verità io vi

dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli

di Dio salire e scendere sopra il

Figlio dell'uomo».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Il Dio che si fa uomo cerca collaboratori.

E non li cerca fra i dottori della legge

o tra i pii farisei; non vuole creare una

èlite di devoti, un gruppo di migliori.

Vuole uomini veri, fragili, diversi, come

noi siamo veri, fragili, diversi.

Persone dal carattere impetuoso come

Natanaèle, pieno di pregiudizi religiosi

e di cui Gesù vede nel cuore

l’onestà intellettuale.

Uomini che si riveleranno fondamentali

come Simone, che pure, nel racconto di

Giovanni, non apre bocca e di cui viene

sottolineata solo la cocciutaggine.

Stranieri come Filippo, che grande ruolo

avrà per far uscire la cerchia dei dodici

dal recinto angusto di Israele.

Uomini come Saulo lo zelota, omicida

in nome di Dio diventato apostolo

appassionato.

Uomini diversi, insomma, clamorosamente

impreparati e indegni, stupendamente

rappresentanti della verità del mondo

che Dio ama.

Una pagina che mette in crisi una visione

‘migliorista’ della Chiesa, troppo diffusa,

che restringe i recinti invece di andare a

cercare la pecora smarrita, che pone

condizioni (che Dio non pone!) per

diventare credenti.

Impariamo dalla disarmante logica di Dio

ad accogliere ogni cercatore di bene,

a vedere in ogni Natanaèle il lato buono,

in ogni straniero un apostolo, chiedendo

aiuto alla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.