Della 2° settimana del Tempo di Natale.
San Giovanni
Nepomuceno Neumann, Vescovo.
Prima lettura.
Noi siamo passati
dalla morte alla
vita perché amiamo
i fratelli.
Dalla prima lettera di
san
Giovanni apostolo (3,11-21)
Figlioli, questo è il
messaggio che avete
udito da principio:
che ci amiamo gli
uni gli altri.
Non come Caino, che
era dal Maligno e
uccise suo fratello.
E per quale motivo
l'uccise?
Perché le sue opere
erano malvagie, mentre
quelle di suo fratello
erano giuste.
Non meravigliatevi,
fratelli, se il mondo vi odia.
Noi sappiamo che siamo
passati dalla morte
alla vita, perché
amiamo i fratelli.
Chi non ama rimane
nella morte.
Chiunque odia il
proprio fratello è omicida,
e voi sapete che nessun
omicida ha più la
vita eterna che dimora
in lui.
In questo abbiamo
conosciuto l'amore, nel
fatto che egli ha dato
la sua vita per noi;
quindi anche noi
dobbiamo dare la vita
per i fratelli.
Ma se uno ha ricchezze
di questo mondo
e, vedendo il suo
fratello in necessità, gli
chiude il proprio
cuore, come rimane in
lui l'amore di Dio?
Figlioli, non amiamo a
parole né con la
lingua, ma con i fatti
e nella verità.
In questo conosceremo
che siamo dalla
verità e davanti a lui
rassicureremo il nostro
cuore, qualunque cosa
esso ci rimproveri.
Dio è più grande del
nostro cuore e conosce
ogni cosa.
Carissimi, se il
nostro cuore non ci
rimprovera nulla,
abbiamo fiducia in Dio.
Parola di Dio.
Vangelo.
Tu sei il Figlio di
Dio, tu sei il re d'Israele.
Dal Vangelo secondo
Giovanni (1,43-51) anno pari.
In quel tempo, Gesù
volle partire per la
Galilea; trovò Filippo
e gli disse: «Seguimi!».
Filippo era di
Betsàida, la città
di Andrea e di Pietro.
Filippo trovò
Natanaèle e gli disse:
«Abbiamo trovato colui
del quale hanno
scritto Mosè, nella
Legge, e i Profeti:
Gesù, il figlio di
Giuseppe, di Nàzaret».
Natanaèle gli disse:
«Da Nàzaret può
venire qualcosa di
buono?».
Filippo gli rispose:
«Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaèle
che gli
veniva incontro, disse
di lui: «Ecco
davvero un Israelita
in cui non c'è falsità».
Natanaèle gli domandò:
«Come mi conosci?».
Gli rispose Gesù:
«Prima che Filippo ti
chiamasse, io ti ho
visto quando eri sotto
l'albero di fichi».
Gli replicò Natanaèle:
«Rabbì, tu sei il
Figlio di Dio, tu sei
il re d'Israele!».
Gli rispose Gesù:
«Perché ti ho detto che ti
avevo visto sotto
l'albero di fichi, tu credi?
Vedrai cose più grandi
di queste!».
Poi gli disse: «In
verità, in verità io vi
dico: vedrete il cielo
aperto e gli angeli
di Dio salire e
scendere sopra il
Figlio dell'uomo».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Il Dio che si fa uomo cerca
collaboratori.
E non li cerca fra i dottori
della legge
o tra i pii farisei; non vuole
creare una
èlite di devoti, un gruppo di
migliori.
Vuole uomini veri, fragili,
diversi, come
noi siamo veri, fragili, diversi.
Persone dal carattere impetuoso
come
Natanaèle, pieno di pregiudizi
religiosi
e di cui Gesù vede nel cuore
l’onestà intellettuale.
Uomini che si riveleranno
fondamentali
come Simone, che pure, nel
racconto di
Giovanni, non apre bocca e di cui
viene
sottolineata solo la
cocciutaggine.
Stranieri come Filippo, che
grande ruolo
avrà per far uscire la cerchia
dei dodici
dal recinto angusto di Israele.
Uomini come Saulo lo zelota,
omicida
in nome di Dio diventato apostolo
appassionato.
Uomini diversi, insomma,
clamorosamente
impreparati e indegni,
stupendamente
rappresentanti della verità del
mondo
che Dio ama.
Una pagina che mette in crisi una
visione
‘migliorista’ della Chiesa,
troppo diffusa,
che restringe i recinti invece di
andare a
cercare la pecora smarrita, che
pone
condizioni (che Dio non pone!)
per
diventare credenti.
Impariamo dalla disarmante logica
di Dio
ad accogliere ogni cercatore di
bene,
a vedere in ogni Natanaèle il
lato buono,
in ogni straniero un apostolo,
chiedendo
aiuto alla preghiera.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in
cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri
debiti come anche
noi li rimettiamo ai
nostri debitori,
e non abbandonarci
alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso
e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e
sempre, nei secoli dei
secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.