lunedì 27 aprile 2020

Il Vangelo del Martedì 28 Aprile 2020


Della 3° settimana di Pasqua.
S. Pietro Chanel, sacerdote e martire.
S. Luigi Maria Grignon de Montfort, sacerdote.
Prima lettura dagli Atti degli Apostoli (7,51-8,1a)
In quei giorni, Stefano [diceva al popolo, agli anziani e agli scribi:] «Testardi
e incirconcisi nel cuore e nelle orecchie, voi opponete sempre resistenza
allo Spirito Santo.
Come i vostri padri, così siete anche voi.
Quale dei profeti i vostri padri non hanno perseguitato?
Essi uccisero quelli che preannunciavano la venuta del Giusto, del quale voi
ora siete diventati traditori e uccisori, voi che avete ricevuto la Legge mediante
ordini dati dagli angeli e non l'avete osservata».
All'udire queste cose, erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano.
Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che
stava alla destra di Dio e disse: «Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio
dell'uomo che sta alla destra di Dio».
Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme
contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo.
E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Sàulo.
E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito».
Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: «Signore, non imputare loro questo peccato».
Detto questo, morì.
Saulo approvava la sua uccisione.
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Giovanni (6,30-35) anno pari.
In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché
vediamo e ti crediamo?
Quale opera fai?
I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: "Diede
loro da mangiare un pane dal cielo"».
Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato
il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero.
Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame
e chi crede in me non avrà sete, mai!».
Parola del Signore.
Meditazione personale sul Vangelo di oggi.
Ha appena sfamato cinquemila famiglie a partire dalla merenda di un
generoso adolescente.
Non basta il segno grandioso appena compiuto?
Di quanti segni abbiamo bisogno per credere, infine?
Quanti segni dobbiamo riceve per convertire il nostro cuore?
A me amici, ne serve uno al giorno!
Perché Dio deve fare il saltimbanco e superare continuamente gli esami
a cui lo sottoponiamo?
Credo sia perché, per natura, siamo sospettosi.
La folla e noi, alza il tiro; certo, hanno visto il prodigio, ma Mosè, dice
la Scrittura, ha sfamato il popolo nel deserto con la manna per decenni.
Sperano di convincere Gesù a fare lo stesso, vagheggiano una sistemazione
definitiva, sognano la risoluzione del quotidiano problema della fame.
Cosa credono, di blandire Dio?
Di sfidarlo? Di giocare al rialzo?
Certo, sì!
Come facciamo noi, purtroppo.
Dio ha manifestato la sua potenza, nella nostra vita, ma il rischio concreto
è quello di chiedere di più, di volere ancora e ancora, di chiedere a Dio di
piegarsi alla nostra volontà, visto che noi non riusciamo a piegarci alla sua.
È un rischio concreto, io ne ho fatto esperienza, ma alla fina ho dovuto
cedere, facendomi aiutare dalla preghiera. 
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.