mercoledì 25 dicembre 2024

Il Vangelo del Giovedì 26 Dicembre 2024

 

Ottava di Natale.

Santo Stefano, primo martire Diacono.

Prima Lettura.

Ecco, contemplo i cieli aperti.

Dagli Atti degli Apostoli (6,8-10.12;7,54-60)

In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e

di potenza, faceva grandi prodigi e segni

tra il popolo.

Allora alcuni della sinagoga detta dei

Liberti, dei Cirenei, degli Alessandrini

e di quelli della Cilìcia e dell'Asia, si

alzarono a discutere con Stefano, ma non

riuscivano a resistere alla sapienza e allo

Spirito con cui egli parlava.

E così sollevarono il popolo, gli anziani

e gli scribi, gli piombarono addosso,

lo catturarono e lo condussero davanti

al Sinedrio.

Tutti quelli che sedevano nel Sinedrio,

[udendo le sue parole,] erano furibondi

in cuor loro e digrignavano i denti

contro Stefano.

Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando

il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che

stava alla destra di Dio e disse: «Ecco,

contemplo i cieli aperti e il Figlio

dell'uomo che sta alla destra di Dio».

Allora, gridando a gran voce, si turarono

gli orecchi e si scagliarono tutti insieme

contro di lui, lo trascinarono fuori della

città e si misero a lapidarlo.

E i testimoni deposero i loro mantelli ai

piedi di un giovane, chiamato Saulo.

E lapidavano Stefano, che pregava e

diceva: «Signore Gesù, accogli il

mio spirito».

Poi piegò le ginocchia e gridò a gran

voce: «Signore, non imputare loro

questo peccato».

Detto questo, morì.

Parola di Dio.

Vangelo.

Non siete voi a parlare,

ma è lo Spirito del Padre vostro.

Dal Vangelo secondo

Matteo (10,17-22) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:

«Guardatevi dagli uomini, perché vi

consegneranno ai tribunali e vi

flagelleranno nelle loro sinagoghe;

e sarete condotti davanti a governatori

e re per causa mia, per dare testimonianza

a loro e ai pagani.

Ma, quando vi consegneranno, non

preoccupatevi di come o di che cosa

direte, perché vi sarà dato in quell'ora

ciò che dovrete dire: infatti non siete voi

a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro

che parla in voi.

Il fratello farà morire il fratello e il padre

il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare

i genitori e li uccideranno.

Sarete odiati da tutti a causa del mio nome.

Ma chi avrà perseverato fino alla fine

sarà salvato».

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Il primo dei martiri mette in risalto

l’aspetto crocifiggente e destabilizzante

del Natale, la luce viene ma le tenebre

non l’hanno accolta!

Otto giorni dura il Natale.

Otto giorni per avere il tempo di capire,

di stupirsi, di credere, di cedere.

Otto giorni contrassegnati dalla luce

del Natale, dalla sfida di un Dio

presente e di un uomo assente.

Dio è nato, e chiede di nascere ancora

nei nostri cuori.

La sua presenza è destabilizzante,

inquietante, faticosa; il figlio di Dio

è costretto a nascere come i poveri

e i derelitti e da questi viene accolto

e riconosciuto.

E subito, in maniera destabilizzante,

inquietante, la liturgia ci fa celebrare

la morte di Stefano, il primo discepolo

ucciso dopo Gesù.

Questo accostamento così stridente ci

vaccina dal morbo pestilenziale del

Natale tarocco, quello fatto di falsi

buoni sentimenti.

Quel bambino che nasce è segno di

contraddizione, fa tremare i re, scuote

gli imperatori.

Non porta pace ma fuoco, non accarezza

ma schiaffeggia.

Eccolo, Dio.

Diverso, troppo diverso per essere

accolto senza sussultare, troppo diverso

per non suscitare stupore e rabbia.

Stefano, primo di una interminabile

schiera di testimoni, è disposto a morire

per annunciare la verità della

resurrezione di Cristo.

Il sangue che celebriamo oggi ci

allontana dalla tentazione di sprofondare

nel cotone il bambinello.

Come coraggiosamente dipingono i

religiosi ortodossi nell’icona della

natività, il bambino è deposto nel

profondo di una tomba, non in una

mangiatoia.

Egli è già il crocifisso.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.