domenica 3 ottobre 2021

Il Vangelo del Lunedì 4 Ottobre 2021

 

Della 27° settimana del Tempo Ordinario.

San Francesco d'Assisi, Patrono d'Italia.

Prima Lettura

Il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati (6,14-18)

Fratelli, quanto a me invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore

nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso,

come io per il mondo.

 Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere

nuova creatura.

E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su

tutto l’Israele di Dio.

D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.

 La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen.

Parola di Dio.

Vangelo

Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.

Dal Vangelo secondo Matteo (11,25-30) anno dispari.

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra,

perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.

Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.

Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre,

e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.

Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.

Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di

cuore, e troverete ristoro per la vostra vita.

Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Auguri Italia!

Oggi festeggiamo il nostro amico Francesco poverello, uno dei santi protettori

della nostra terra sofferente e demotivata.

Sia lui a ridare quell’entusiasmo di cui l’Italia ha urgente bisogno!

Quanto ci emoziona Francesco poverello!

Quanto sentiamo emergere forte, in noi, il sogno di un’umanità redenta, di una

vita possibile, di una santità fuori da ogni logica, eccessiva, giocosa, ridente, folle!

Sì, è un folle di Dio frate Francesco, nell’Italia dei Comuni e delle lotte fratricide

(già allora), del genio italico del padre Pietro, della Chiesa onnipresente e statica,

così simile alla nostra di oggi; è un folle che segue la sua chiamata, che osa, che

smette le vesti del giovane rampante per vestire quelle urticanti del sacco.

È un folle innamorato dello Sposo, che lo cerca, inquieto, che accetta di rivedere

la sua regola considerata impraticabile da tutti, che cerca di convincere il Sultano

a lasciar perdere la guerra, che insegna ai poveri di Greccio a fidarsi di quel bambino

nato in una stalla, come loro.

È folle il frate poverello che canta a squarciagola le lodi di Dio e delle sue creature,

che sa convertire i lupi, quelli a quattro e a due gambe, che sa predicare ai

pesci e agli uccelli.

È folle di quella follia che manca al nostro cristianesimo severo e compassato,

irrigidito e noioso.

Anche noi, come i fratelli ortodossi, non possiamo che chiamarlo omoiotèta,

il Somigliantissimo (a Cristo).

Perciò, uniamoci a lui nella preghiera per la salvezza della nostra Patria.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.