Della 27° settimana del Tempo Ordinario.
San Francesco
d'Assisi, Patrono d'Italia.
Prima Lettura
Il mondo per me è
stato crocifisso, come io per il mondo.
Dalla lettera di san
Paolo apostolo ai Gàlati (6,14-18)
Fratelli, quanto a me
invece non ci sia altro vanto che nella croce del Signore
nostro Gesù Cristo,
per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso,
come io per il mondo.
Non è infatti la circoncisione che conta, né
la non circoncisione, ma l’essere
nuova creatura.
E su quanti seguiranno
questa norma sia pace e misericordia, come su
tutto l’Israele di
Dio.
D’ora innanzi nessuno
mi procuri fastidi: io porto le stigmate di Gesù sul mio corpo.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia
con il vostro spirito, fratelli. Amen.
Parola di Dio.
Vangelo
Hai nascosto queste
cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.
Dal Vangelo secondo
Matteo (11,25-30) anno dispari.
In quel tempo Gesù
disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra,
perché hai nascosto
queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.
Sì, o Padre, perché
così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me
dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre,
e nessuno conosce il
Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti
che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo
sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di
cuore, e troverete
ristoro per la vostra vita.
Il mio giogo infatti è
dolce e il mio peso leggero».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Auguri Italia!
Oggi festeggiamo il nostro amico
Francesco poverello, uno dei santi protettori
della nostra terra sofferente e
demotivata.
Sia lui a ridare quell’entusiasmo
di cui l’Italia ha urgente bisogno!
Quanto ci emoziona Francesco
poverello!
Quanto sentiamo emergere forte,
in noi, il sogno di un’umanità redenta, di una
vita possibile, di una santità
fuori da ogni logica, eccessiva, giocosa, ridente, folle!
Sì, è un folle di Dio frate
Francesco, nell’Italia dei Comuni e delle lotte fratricide
(già allora), del genio italico
del padre Pietro, della Chiesa onnipresente e statica,
così simile alla nostra di oggi;
è un folle che segue la sua chiamata, che osa, che
smette le vesti del giovane
rampante per vestire quelle urticanti del sacco.
È un folle innamorato dello
Sposo, che lo cerca, inquieto, che accetta di rivedere
la sua regola considerata
impraticabile da tutti, che cerca di convincere il Sultano
a lasciar perdere la guerra, che
insegna ai poveri di Greccio a fidarsi di quel bambino
nato in una stalla, come loro.
È folle il frate poverello che
canta a squarciagola le lodi di Dio e delle sue creature,
che sa convertire i lupi, quelli
a quattro e a due gambe, che sa predicare ai
pesci e agli uccelli.
È folle di quella follia che
manca al nostro cristianesimo severo e compassato,
irrigidito e noioso.
Anche noi, come i fratelli
ortodossi, non possiamo che chiamarlo omoiotèta,
il Somigliantissimo (a Cristo).
Perciò, uniamoci a lui nella
preghiera per la salvezza della nostra Patria.
Padre nostro che sei
nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo
regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo
così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai
nostri debitori, e non
abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.
Amen.
Ave, o Maria, piena di
grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel
principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli.
Amen.
Buona giornata, Fausto.