venerdì 15 marzo 2024

Il Vangelo del Sabato 16 Marzo 2024

 

Della 4° settimana di Quaresima.

Santi Ilario e Taziano da Aquileia, martiri.

Prima Lettura

Come agnello mansueto che

viene portato al macello.

Dal libro del profeta Geremìa (11,18-20)

Il Signore me lo ha manifestato e io l'ho

saputo; mi ha fatto vedere i loro intrighi.

E io, come agnello mansueto che viene

portato al macello, non sapevo che

tramavano contro di me, e dicevano:

«Abbattiamo l'albero nel suo pieno

vigore, strappiamolo dalla terra dei

viventi; nessuno ricordi più il suo nome».

Signore degli eserciti, giusto giudice,

che provi il cuore e la mente, possa io

vedere la tua vendetta su di loro,

poiché a te ho affidato la mia causa.

Parola di Dio.

Vangelo

Il Cristo viene forse dalla Galilea?

Dal Vangelo secondo Giovanni (7,40-53) anno pari.

In quel tempo, all'udire le parole di Gesù,

alcuni fra la gente dicevano: «Costui

è davvero il profeta!».

Altri dicevano: «Costui è il Cristo!».

Altri invece dicevano: «Il Cristo viene

forse dalla Galilea?

Non dice la Scrittura: "Dalla stirpe di

Davide e da Betlemme, il villaggio di

Davide, verrà il Cristo"?».

E tra la gente nacque un dissenso

riguardo a lui.

Alcuni di loro volevano arrestarlo, ma

nessuno mise le mani su di lui.

Le guardie tornarono quindi dai capi dei

sacerdoti e dai farisei e questi dissero

loro: «Perché non lo avete condotto qui?».

Risposero le guardie: «Mai un uomo

ha parlato così!».

Ma i farisei replicarono loro: «Vi siete

lasciati ingannare anche voi?

Ha forse creduto in lui qualcuno dei

capi o dei farisei?

Ma questa gente, che non conosce

la Legge, è maledetta!».

Allora Nicodèmo, che era andato

precedentemente da Gesù, ed era uno

di loro, disse: «La nostra Legge giudica

forse un uomo prima di averlo ascoltato

e di sapere ciò che fa?».

Gli risposero: «Sei forse anche tu

della Galilea?

Studia, e vedrai che dalla Galilea non

sorge profeta!».

E ciascuno tornò a casa sua.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Quella di oggi è una pagina cupa,

a tinte fosche.

Il dissidio concernente Gesù, ormai, è globale.

Litigano le persone riguardo alla vera identità

di Gesù, litiga il Sinedrio con le guardie

mandate ad arrestarlo e che tornano quasi

convertite, litigano i saggi del Sinedrio tra

di loro per questioni procedurali (povero

Nicodemo! L’ideologia dimentica il buon senso!).

Ognuno torna a casa propria, un muro di

sospetto e indifferenza si è alzato fra

le persone.

Gesù scandalizza, inquieta, provoca,

obbliga a schierarsi, è un mistero.

Anche noi sperimentiamo che egli è

venuto a portare il fuoco e la spada,

anche noi sappiamo che accogliere

Gesù senza parentesi significa pagare

sulla propria pelle un esoso prezzo

di coerenza.

Guai ad un cristianesimo che anestetizza

le coscienze, guai ad una visione della fede

che non inquieta più, guai quando, anche

nella Chiesa, si cerca il consenso bulgaro!

Gesù è e resta mistero e se anche la Chiesa

ha l’onore e l’onere di annunciarlo, non lo

possiede mai completamente.

Egli è l’irraggiungibile, il totalmente altro.

Non possediamo Cristo, ne siamo posseduti,

ne siamo affascinati, ne siamo testimoni.

Non spaventiamoci, allora, se la nostra fede

ci porta a fare delle scelte che gli altri

giudicano pesantemente.

Dio solo è il nostro giudice, come direbbe

san Paolo, per questo preghiamo.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.