lunedì 13 maggio 2019

Il Vangelo del Martedì 14 Maggio 2019


Della 4° settimana di Pasqua.
S Mattia Apostolo.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (1,15-17.20-26)
Dal Vangelo secondo Giovanni (15,9-17) anno dispari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me,
anche io ho amato voi.
Rimanete nel mio amore.
Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho
osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.
Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi.
Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando.
Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone;
ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l'ho fatto
conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate
e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete
al Padre nel mio nome, ve lo conceda.
Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Sono pochi i campioni, nella vita.
Poche le stelle e i geni, siamo onesti.
Pochi coloro che riescono a sfondare e diventare bravissimi, o famosi.
Certo, i sogni di grandezza, chi più, chi meno, li portiamo tutti dentro al cuore.
Ma la vita è diversa e i bei sogni dell’adolescenza, quasi sempre, lasciano il
posto ad una vita fatta di compromessi, una vita mediocre, una vita fatta di dura
quotidianità che fa i conti con la grigia realtà.
Così è Mattia, l’apostolo di riserva.
Una vita da gregario, la sua, di lui non sappiamo nulla se non che, come ci
testimoniano gli Atti, è stato presente col gruppo dei Dodici fin dal Battesimo di Gesù.
Sempre a guardare, sempre a seguire, alla fine è chiamato a sostituire Giuda,
a ricomporre il numero simbolico dei Dodici.
Agli occhi di Dio, anche lo stare in panchina tutta la vita ha un senso.
Lontano dalla logica degli uomini, il Regno di Dio non pesa le persone dai
risultati, ma dalla costanza e dalla fedeltà.
Dall’esserci ogni giorno, fino alla nostra chiamata, che verrà, statene certi.
Un esempio sicuro?
Maria di Nazareth; ne volete un’altra?
Giuseppe il giusto, sposo di Maria.
Seguiamo, allora, l’esempio di questi tre personaggi e preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.