lunedì 4 giugno 2018

Il Vangelo del Martedì 5 Giugno 2018


Della 9° settimana del Tempo Ordinario
San Bonifacio vescovo e martire.
1° Lettura dalla seconda lettera di san Pietro apostolo (3,11b-15a.17-18)
Dal Vangelo secondo Marco (12,13-17) anno pari.
In quel tempo, mandarono da Gesù alcuni farisei ed erodiani, per coglierlo
in fallo nel discorso.
Vennero e gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non hai
soggezione di alcuno, perchè non guardi in faccia a nessuno, ma insegni
la via di Dio secondo verità.
È lecito o no pagare il tributo a Cesare?
Lo dobbiamo dare, o no?».
Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse loro: «Perché volete mettermi
alla prova?
Portatemi un denaro: voglio vederlo».
Ed essi glielo portarono.
Allora disse loro: «Questa immagine e l'iscrizione, di chi sono?».
Gli risposero: «Di Cesare».
Gesù disse loro: «Quello che è di Cesare rendetelo a Cesare, e quello
che è di Dio, a Dio».
E rimasero ammirati di lui.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Il Vangelo ci presenta ancora una volta il comportamento astuto dei nemici
del Signore: “È lecito o no pagare il tributo a Cesare?”.
Sembra un semplice interrogativo, ma contiene tante sottigliezze per
i Giudei di allora.
La risposta può mettere Gesù in imbarazzo o con i Romani o con il popolo.
Ma, conoscendo la loro ipocrisia, Gesù evita il tranello e pronuncia quella
sentenza diventata proverbiale che coglie tutti di sorpresa: “Rendete a Cesare
ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio”.
Gesù dà un criterio decisivo per la vita cristiana; Dio, Cesare, ognuno ha
un suo ruolo.
Mai prendere Cesare per Dio.
Mai ridurre Dio a un qualunque Cesare della storia!
Difficile equilibrio da mantenere, anche per noi discepoli del risorto, sempre
tentati di fuggire il mondo o di plasmarlo a nostra immagine.
Gesù osa, alza il tiro; il mondo ha una sua logica, una sua autonomia, una
dignità che gli proviene dall’essere creato.
Rispettiamola e ringraziamo Gesù per l’insegnamento attraverso la preghiera..
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, come era
nel principio, ora e sempre nei secoli dei secoli, Amen.
Buona giornata, Fausto.