lunedì 17 novembre 2014

Il Vangelo del Martedì 18 Novembre 2014

Dal Vangelo secondo Luca (19,1-10) anno A.
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la
stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome
Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere
chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla,
perché era piccolo di statura.
Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un
sicomòro, perché doveva passare di là. 
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse:
«Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua».
Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia.
Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa
di un peccatore!». 
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do
la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno,
restituisco quattro volte tanto». 
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza,
perché anch’egli è figlio di Abramo.
Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò
che era perduto».
Parola del Signore.
La tiepidezza di cui parla Gesù, oggi possiamo definirla, indifferenza.
Oggi, soprattutto nel nostro paese, vi è nei confronti del
Signore e della Chiesa una velata ostilità e diffidenza che si
nasconde sotto l’indifferentismo religioso.
Una religione piuttosto che un’altra che differenza fa?
Commettere determinati peccati e vivere una vita completamente
in balìa di ciò che piace senza considerare le conseguenze morali,
che problema porta?
Di fronte a queste convinzioni, tuona con potenza la voce
di Gesù Cristo.
Egli è disgustato da questo modo di fare.
Almeno noi facciamo in modo di accogliere Gesù quando
viene a visitarci, senza lasciarlo andare via.
Come fece Zaccheo.
Questo personaggio evangelico è davvero simpatico e caratteristico.
Egli, ricco ed invidiato da tutti non esita ad esporsi al pubblico ridicolo
pur di vedere passare Gesù, e con Lui l’occasione della sua vita.
Egli, in un attimo comprende che né i soldi, né il prestigio e
né tantomeno le amicizie potenti possono garantirgli quella
felicità e pienezza di vita che solo il Maestro può dargli.
Dunque, quando Gesù passa, riconosce nel piccolo grande
Zaccheo la vera sete di Dio e di conversione.
Ciò che i benpensanti non comprendono è proprio racchiuso
nelle parole di Gesù.
La salvezza operata da Dio in Cristo è offerta proprio a coloro
che umanamente non hanno più speranza.
Per essi Dio è in grado di aprire nuove vie di salvezza e di redenzione.
Ecco la nostra salvezza, dobbiamo riconoscere il Signore quando viene,
aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo 
così in terra. 
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i 
nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, 
e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto 
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli 
dei secoli. Amen.
Buona giornata.