domenica 24 novembre 2024

Il Vangelo del Lunedì 25 Novembre 2024

 

Della 34° settimana del Tempo Ordinario.

Santa Caterina di Alessandria, vergine e martire.

Prima lettura.

Recavano scritto sulla fronte il nome

di Cristo e il nome del Padre suo.

Dal libro dell’Apocalisse di

san Giovanni Apostolo (14,1-3.4b-5)

Io, Giovanni, vidi: ecco l’Agnello in

piedi sul monte Sion, e insieme a lui

centoquarantaquattromila persone,

che recavano scritto sulla fronte il

suo nome e il nome del Padre suo.

E udii una voce che veniva dal cielo,

come un fragore di grandi acque e

come un rimbombo di forte tuono.

La voce che udii era come quella di

suonatori di cetra che si accompagnano

nel canto con le loro cetre.

Essi cantano come un canto nuovo davanti

al trono e davanti ai quattro esseri viventi

e agli anziani.

E nessuno poteva comprendere quel canto

se non i centoquarantaquattromila,

i redenti della terra.

Essi sono coloro che seguono l’Agnello

dovunque vada.

Questi sono stati redenti tra gli uomini

come primizie per Dio e per l’Agnello.

Non fu trovata menzogna sulla loro

bocca: sono senza macchia.

Parola di Dio.

Vangelo.

Vide una vedova povera, che

gettava due monetine.

Dal Vangelo secondo Luca (21,4-4) anno pari.

In quel tempo, Gesù alzàti gli occhi,

vide i ricchi che gettavano le loro offerte

nel tesoro del tempio.

Vide anche una vedova povera, che vi

gettava due monetine, e disse: «In verità

vi dico: questa vedova, così povera,

ha gettato più di tutti.

Tutti costoro, infatti, hanno gettato come

offerta parte del loro superfluo.

Ella invece, nella sua miseria, ha gettato

tutto quello che aveva per vivere».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

La vedova getta nel tesoro del tempio

quello che ha per vivere, non il superfluo.

Per lei la fede è qualcosa di serio, che

coinvolge, che cambia, che tocca il cuore.

E il portafoglio.

La vedova vive di elemosina o della carità

dei famigliari; non ha la previdenza sociale,

né chi si occupi di lei, è l’anello debole

della società e non era raro che una

vedova giovane dovesse prostituirsi

per sopravvivere.

Questa vedova getta del necessario nel

tesoro del tempio; poche decine di euro,

una miseria rispetto alle grandi donazioni

milionarie dei benestanti di Gerusalemme

che vogliono che il loro nome sia ricordato

(su apposita targa, immagino) come uno

dei ricostruttori del tempio.

Quel denaro, per lei così prezioso,

probabilmente sarà finito a pagare

l’addetto delle pulizie, ma poco importa.

Il suo cuore è largo, è una cosa fra lei

e Dio, non c’entra nulla la potente classe

sacerdotale appena ricostituita.

Gesù nota quel gesto, quella piccola

offerta, quel piccolo dono.

Loda il cuore, non la quantità, è stupito

dalla generosità, non si ferma all’apparenza.

All’inizio della settimana, amici,

mettiamo nel tesoro del tempio ciò che

ci è essenziale, facciamo della nostra

vita e della nostra preghiera, un dono.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.