Della 17° Domenica del Tempo Ordinario.
San Pietro
Crisologo, vescovo e dottore della Chiesa.
Prima Lettura
Hai domandato per
te la sapienza.
Dal primo libro dei Re
(3,5.7-12)
In quei giorni a
Gàbaon il Signore apparve
a Salomone in sogno
durante la notte.
Dio disse: «Chiedimi
ciò che vuoi che
io ti conceda».
Salomone disse:
«Signore, mio Dio, tu
hai fatto regnare il
tuo servo al posto di
Davide, mio padre.
Ebbene io sono solo un
ragazzo; non so
come regolarmi.
Il tuo servo è in
mezzo al tuo popolo che
hai scelto, popolo
numeroso che per la
quantità non si può
calcolare né contare.
Concedi al tuo servo
un cuore docile,
perché sappia rendere
giustizia al tuo
popolo e sappia
distinguere il bene dal
male; infatti chi può
governare questo
tuo popolo così
numeroso?».
Piacque agli occhi del
Signore che
Salomone avesse
domandato questa cosa.
Dio gli disse: «Poiché
hai domandato
questa cosa e non hai
domandato per te
molti giorni, né hai
domandato per te
ricchezza, né hai
domandato la vita dei
tuoi nemici, ma hai
domandato per te il
discernimento nel
giudicare, ecco,
faccio secondo le tue
parole.
Ti concedo un cuore
saggio e intelligente:
uno come te non ci fu
prima di te né
sorgerà dopo di te».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale dal
Sal 118 (119)
Ripetiamo. Quanto
amo la tua legge, Signore!
La mia parte è il
Signore:
ho deciso di osservare
le tue parole.
Bene per me è la legge
della tua bocca,
più di mille pezzi
d'oro e d'argento. R.
Il tuo amore sia la
mia consolazione,
secondo la promessa
fatta al tuo servo.
Venga a me la tua
misericordia e io avrò
vita, perché la tua
legge è la mia delizia. R.
Perciò amo i tuoi
comandi,
più dell'oro, dell'oro
più fino.
Per questo io
considero retti tutti i
tuoi precetti e odio
ogni falso sentiero. R.
Meravigliosi sono i
tuoi insegnamenti:
per questo li
custodisco.
La rivelazione delle
tue parole illumina,
dona intelligenza ai
semplici. R.
Seconda Lettura
Ci ha predestinati
a essere conformi
all'immagine del
Figlio suo.
Dalla lettera di san
Paolo apostolo ai Romani (8,28-30)
Fratelli, noi sappiamo
che tutto concorre
al bene, per quelli
che amano Dio, per
coloro che sono stati
chiamati secondo
il suo disegno.
Poiché quelli che egli
da sempre ha
conosciuto, li ha
anche predestinati
a essere conformi
all'immagine del
Figlio suo, perché
egli sia il primogenito
tra molti fratelli;
quelli poi che ha
predestinato, li ha
anche chiamati;
quelli che ha
chiamato, li ha anche
giustificati; quelli
che ha giustificato,
li ha anche
glorificati.
Parola di Dio
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Ti rendo lode, Padre,
Signore del
cielo e della terra,
perché ai piccoli hai
rivelato i misteri del
Regno. (Mt 11,25)
Alleluia, Alleluia.
Vangelo
Vende tutti i suoi
averi e compra quel campo.
Dal Vangelo secondo
Matteo (13,44-52) anno A.
In quel tempo Gesù
disse ai suoi discepoli:
«Il regno dei cieli è
simile a un tesoro
nascosto nel campo; un
uomo lo trova
e lo nasconde; poi va,
pieno di gioia,
vende tutti i suoi
averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è
simile anche a un
mercante che va in
cerca di perle preziose;
trovata una perla di
grande valore, va,
vende tutti i suoi
averi e la compra.
Ancora, il regno dei
cieli è simile a una
rete gettata nel mare,
che raccoglie ogni
genere di pesci.
Quando è piena, i
pescatori la tirano a riva,
si mettono a sedere,
raccolgono i pesci
buoni nei canestri e
buttano via i cattivi.
Così sarà alla fine
del mondo.
Verranno gli angeli e
separeranno i cattivi
dai buoni e li
getteranno nella fornace
ardente, dove sarà
pianto e stridore di denti.
Avete compreso tutte
queste cose?».
Gli risposero: «Sì».
Ed egli disse loro:
«Per questo ogni scriba,
divenuto discepolo del
regno dei cieli,
è simile a un padrone
di casa che estrae
dal suo tesoro cose
nuove e cose antiche».
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
La vita è una caccia al tesoro.
Bella storia.
E abbiamo in tasca le istruzioni,
a saperle leggere.
La mappa è offerta a tutti,
gratuitamente.
E invece, tontoloni, siamo lì,
col naso per
aria, e diamo retta ai tanti che
ci vogliono
vendere le istruzioni per la
felicità.
Diamo retta ai venditori di fumo,
agli
esperti di tutto, che ci spiegano
che, per
essere felici, abbiamo bisogno di
una
macchina più grande, di un corpo
più
snello, di uno stipendio
milionario.
La cosa tragica è che molti
credono a
questa pia illusione!
Matteo scrive questa pagina
trent’anni
dopo avere lasciato tutto.
Ha trovato il tesoro mentre
lavorava nello
spinoso campo della riscossione
dei
tributi; lì ha incontrato lo
sguardo del
Nazareno, l’ospite di Simone il
pescatore,
il falegname che si era preso per
un profeta.
Il Messia si era avvicinato al
banchetto
delle imposte, senza odio, come
facevano
tutti, senza timore , e gli aveva
chiesto di
lasciare tutto e di seguirlo
così, senza paura.
Ed egli lo aveva fatto, senza
sapere
bene il perché.
Da allora la sua vita era
cambiata.
Pensava di avere in tasca una
perla preziosa;
soldi, rispetto, conoscenza
altolocate;
nello sguardo sorridente di Gesù
aveva
visto cos’era davvero il tesoro.
Anche noi pensiamo di sapere in
che cosa
consista la nostra felicità, crediamo
di
avere individuato il tesoro e
investiamo
energie e intelligenza per
trovarlo.
Siamo proprio sicuri di sapere
cosa ci
riempie il cuore?
Salomone è giovane ed eredita da
suo
padre Davide un regno in
difficoltà;
i nemici premono ai confini e il
piccolo
popolo di Israele è diventato una
delle
potenze dell’epoca, lotte
intestine
dilaniano la corte e Davide
stesso ha
sperimentato il dolore lancinante
di
vedere il proprio trono assediato
dai suoi figli.
Salomone, figlio della preferita,
Betsabea, è stato scelto.
Lui, ora, regna.
Ha di fronte a sé un compito
immane;
proteggere e governare il popolo,
far
costruire il tempio.
È giovane, molto giovane e ha
bisogno di aiuto.
Dio gli farà un dono.
Salomone chiede in dono la
capacità di
agire con saggezza. Grandioso!
Se trovassimo la famosa lampada
di
Aladino cosa chiederemmo?
Salute, ricchezza, amore,
serenità?
Salomone chiede la saggezza di
governare
un popolo, non per sé, ma per gli
altri.
Quando parliamo di tesoro nella
nostra
vita, quando cerchiamo la
felicità,
abbiamo bisogno di saggezza per
fare le scelte giuste.
Per la terza Domenica consecutiva
la
liturgia ci consegna una pagina
di parabole.
Gesù usa le parabole per
facilitare la
comprensione del mistero di Dio.
Usando immagini conosciute a
quanti lo
ascoltano, il Signore dimostra la
sua
capacità comunicativa e la sua
volontà.
Imparassimo da Lui a parlare di
Dio,
invece di sfoggiare elaborati
linguaggi
teologici incomprensibili ai più!
Tre sono le piccole parabole di
oggi.
La prima e l’ultima parlano di
qualcosa
di prezioso, che cambia la vita
alle persone.
Un uomo trova un tesoro mentre
sta
scavando, ricopre il tutto e
compra il campo.
Un collezionista di perle,
l’oggetto più
prezioso in antichità, come sono
per noi
oggi i diamanti, trova una perla
straordinaria e la compra.
L’idea di fondo è la stessa, la
vita è una
ricerca, e Dio solo conosce ciò
che può
riempire i nostri cuori.
Solo Dio sa cosa ci rende
profondamente
felici, autenticamente felici.
A volte incontriamo Dio senza
cercarlo, come
fa quel tale che trova il tesoro
zappando.
Altre volte, invece, l’incontro
con Dio è
l’approdo dopo una lunga e
laboriosa
ricerca che può durare tutta la
vita.
Cosa stiamo cercando?
Stiamo ancora cercando?
Nel cuore dell’estate il Signore
si propone
come colui che, unico, colma il
nostro cuore.
Sul lago di Tiberiade la pesca
avveniva
a strascico.
Una volta giunti a riva i
pescatori
dovevano fare una cernita,
rigettando in
mare i pesci impuri o non commestibili.
Così è la dinamica spirituale;
una volta
scoperto il tesoro, rapiti
dall’entusiasmo,
ci mettiamo a seguire il Signore.
Ma occorre fare una cernita delle
nostre
emozioni, dei nostri sentimenti,
come il
campo seminato a buon grano
cresce con
la zizzania, così la nostra vita
spirituale
cresce con fatica, dopo
l’adesione degli inizi.
La costanza nasce dalla
meditazione della
Parola, dalla frequentazione del
Signore,
dalla compagnia della comunità.
Ma, per oggi, facciamo
memoria del
momento in cui abbiamo
trovato il
tesoro e trovato la
perla.
E se questo non è
ancora avvenuto,
diamoci da fare, su
amici, diamoci
veramente da fare e non
sprechiamo tempo
inutilmente, buona
Domenica Fausto!