giovedì 11 giugno 2015

Il Vangelo del Venerdì 12 Giugno 2015

1° Lettura dal libro del profeta Osèa (11,1.3-4.8c-9)
2° Lettura dalla lettera di san Paolo apostolo
agli Efesìni (3,8-12.14-19)
Dal Vangelo secondo Giovanni (19,31-37) anno B.
Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché
i corpi non rimanessero sulla croce durante il
sabato–era infatti un giorno solenne quel sabato–,
chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe
e fossero portati via.
Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe
all’uno e all’altro che erano stati crocifissi
insieme con lui.
Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto,
non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati
con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì
sangue e acqua.
Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza
è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate.
Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura:
“Non gli sarà spezzato alcun osso”.
E un altro passo della Scrittura dice ancora: “Volgeranno
lo sguardo a colui che hanno trafitto”.
Parola del Signore.
Riflessione sul Vangelo di oggi.
Dio, per essere sicuro che gli uomini capiscano
almeno in parte l’amore del suo Cuore paterno,
è costretto a ricorre a momenti del mondo
famigliare e della quotidianità del rapporto pieno
di affetto che c’è tra i genitori ed i figli.
Dunque, il Cuore di Dio è pieno di affetto e di
tenerezza divina, che va molto al di là di quella che
possiamo comprendere noi con la nostra
limitata esperienza.
Si tratta di entrare in un mistero di cui il cuore
è il simbolo più significativo.
Dio ci ama con tutto il suo Cuore; non ci sarà mai
madre o padre che potrà amare i suoi figli più
teneramente del modo in cui ama Dio con il suo
Cuore pieno di affetto.
Lasciamoci abbracciare dal suo amore premuroso.
Attenzione però, perché in molti portiamo dentro
di noi un’immagine di Dio che non corrisponde
assolutamente alla realtà.
In troppi siamo schiavi di un Dio pronto a punirci
per ogni infrazione delle regole.
Ma chi è che si sofferma a riflettere sull’amore
infinito che Gesù Cristo ha per ciascuno di noi?
Pochi purtroppo.
Ci vuole una grazia che dobbiamo chiedere spesso
a Dio; quella di far esperienza dell’amore che Gesù
ha riversato su di noi.
Gesù dalla croce pronuncia delle parole che sono
il suo testamento di amore; Egli dal petto squarciato
rivela a tutta l’umanità che il suo Cuore è aperto
e che tutti possono trovarvi posto.
E come i bambini non hanno paura di chi gli dimostra
amore; anche noi, abbandoniamoci a Gesù ed al suo
amore, e nessuno potrà mai separarci da Lui.
Perché, in quel Cuore vi è ogni delizia ed ogni
realizzazione per ciascuno di noi.
In esso non vi è giudizio o condanna, ma solo amore
dolce, che non si impone, ma si propone.
Gesù mite ed umile invita anche noi ad accostarci al
suo Cuore per imparare da Lui cosa sia davvero
l’essenziale nella vita.
Quanto più staremo stretti a quel Cuore e quanto
meno cercheremo di staccarcene, tanto meno
avremo bisogno di altro.
Anche noi, per mezzo della fede, possiamo accostarci
a quel sacro costato e contemplare il Cuore che ci ha
amato così tanto da lasciarsi trafiggere per noi,
perciò, ringraziamolo attraverso la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.