venerdì 10 marzo 2023

Il Vangelo del Sabato 11 Marzo 2023

 

Della 2° settimana di Quaresima.

San Costantino, re e martire.

Prima Lettura

Il nostro Dio viene a salvarci.

Dal libro del profeta Michèa (7,14-15.18-20)

Pasci il tuo popolo con la tua verga, il

gregge della tua eredità, che sta solitario

nella foresta tra fertili campagne;

pascolino in Basan e in Gàlaad come

nei tempi antichi.

Come quando sei uscito dalla terra

d'Egitto, mostraci cose prodigiose.

Quale dio è come te, che toglie l'iniquità

e perdona il peccato al resto della sua eredità?

Egli non serba per sempre la sua ira, ma

si compiace di manifestare il suo amore.

Egli tornerà ad avere pietà di noi,

calpesterà le nostre colpe.

Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati.

Conserverai a Giacobbe la tua fedeltà,

ad Abramo il tuo amore, come hai giurato

ai nostri padri fin dai tempi antichi.

Parola di Dio.

Vangelo

Questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita.

Dal Vangelo secondo Luca (15,1-3.11-32) anno dispari.

In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti

i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo.

I farisei e gli scribi mormoravano dicendo:

«Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».

Ed egli disse loro questa parabola: «Un

uomo aveva due figli.

Il più giovane dei due disse al padre:

Padre, dammi la parte di patrimonio

che mi spetta.

Ed egli divise tra loro le sue sostanze.

Pochi giorni dopo, il figlio più giovane,

raccolte tutte le sue cose, partì per un

paese lontano e là sperperò il suo

patrimonio vivendo in modo dissoluto.

Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse

in quel paese una grande carestia ed

egli cominciò a trovarsi nel bisogno.

Allora andò a mettersi al servizio di uno

degli abitanti di quella regione, che lo

mandò nei suoi campi a pascolare i porci.

Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di

cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli

dava nulla.

Allora ritornò in sé e disse: Quanti

salariati di mio padre hanno pane in

abbondanza e io qui muoio di fame!

Mi alzerò, andrò da mio padre e gli

dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo

e davanti a te; non sono più degno di

essere chiamato tuo figlio.

Trattami come uno dei tuoi salariati.

Si alzò e tornò da suo padre.

Quando era ancora lontano, suo padre

lo vide, ebbe compassione, gli corse

incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.

Il figlio gli disse: Padre, ho peccato

verso il Cielo e davanti a te; non sono

più degno di essere chiamato tuo figlio.

Ma il padre disse ai servi: Presto,

portate qui il vestito più bello e

fateglielo indossare, mettetegli

l'anello al dito e i sandali ai piedi.

Prendete il vitello grasso, ammazzatelo,

mangiamo e facciamo festa, perché

questo mio figlio era morto ed è tornato

in vita, era perduto ed è stato ritrovato.

E cominciarono a far festa.

Il figlio maggiore si trovava nei campi.

Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì

la musica e le danze; chiamò uno dei servi

e gli domandò che cosa fosse tutto questo.

Quello gli rispose: Tuo fratello è qui e

tuo padre ha fatto ammazzare il vitello

grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo.

Egli si indignò, e non voleva entrare.

Suo padre allora uscì a supplicarlo.

Ma egli rispose a suo padre: Ecco, io ti

servo da tanti anni e non ho mai

disobbedito a un tuo comando, e tu non

mi hai mai dato un capretto per far

festa con i miei amici.

Ma ora che è tornato questo tuo figlio,

il quale ha divorato le tue sostanze con

le prostitute, per lui hai ammazzato

il vitello grasso.

Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre

con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma

bisognava far festa e rallegrarsi, perché

questo tuo fratello era morto ed è tornato

in vita, era perduto ed è stato ritrovato».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Siamo facili a riconoscerci nel figlio minore,

che torna dal padre dopo aver peccato.

Ma spesso abbiamo dentro di noi molto

anche del figlio maggiore; quanta rabbia,

quanta invidia e quanta incapacità di

accoglienza c’è in noi!

Eppure Dio è così buono che accoglie

tutti, con tutte lo loro caratteristiche

e i loro limiti.

In questo tempo forte, è necessario

anzitutto riconoscere in noi queste radici

di egoismo e di non accettazione degli altri.

Da qui, possiamo guarire usando le

medicine della preghiera e della

misericordia, che fanno nascere e

crescere in noi i sentimenti di Cristo,

fino al punto che è Lui a vivere e ad

amare attraverso di noi.

Un dono che possiamo chiedere al

Signore in Quaresima è quello di far

morire il nostro uomo vecchio, con

l’egoismo e la durezza del cuore, per

far risorgere l’uomo nuovo, che vive

nella giustizia e nella santità di Dio,

chiedendo aiuto alla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.