Della 31° Domenica del Tempo Ordinario.
Santa Silvia, madre
di S. Gregorio Magno.
Prima Lettura
Ascolta, Israele:
ama il Signore
tuo Dio con tutto
il cuore.
Dal libro del
Deuteronòmio (6,2-6)
Mosè parlò al popolo
dicendo: «Temi il
Signore, tuo Dio,
osservando per tutti i
giorni della tua vita,
tu, il tuo figlio e il
figlio del tuo figlio,
tutte le sue leggi e
tutti i suoi comandi
che io ti do e così
si prolunghino i tuoi
giorni.
Ascolta, o Israele, e
bada di metterli in
pratica, perché tu sia
felice e diventiate
molto numerosi nella
terra dove scorrono
latte e miele, come il
Signore, Dio dei
tuoi padri, ti ha
detto.
Ascolta, Israele: il
Signore è il nostro
Dio, unico è il
Signore.
Tu amerai il Signore,
tuo Dio, con tutto il
cuore, con tutta
l'anima e con tutte le forze.
Questi precetti che
oggi ti do, ti stiano
fissi nel cuore».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale dal
Sal 17 (18)
Ripetiamo. Ti
amo, Signore, mia forza.
Ti amo, Signore, mia
forza,
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio
liberatore. R.
Mio Dio, mia rupe, in
cui mi rifugio; mio
scudo, mia potente
salvezza e mio baluardo.
Invoco il Signore,
degno di lode,
e sarò salvato dai
miei nemici. R.
Viva il Signore e
benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio
della mia salvezza.
Egli concede al suo re
grandi vittorie,
si mostra fedele al
suo consacrato. R.
Seconda Lettura
Egli, poiché resta
per sempre, possiede
un sacerdozio che
non tramonta.
Dalla lettera agli
Ebrei (7,23-28)
Fratelli, [nella prima
alleanza] in gran
numero sono diventati
sacerdoti, perché
la morte impediva loro
di durare a lungo.
Cristo invece, poiché
resta per sempre,
possiede un sacerdozio
che non tramonta.
Perciò può salvare
perfettamente quelli
che per mezzo di lui
si avvicinano a Dio:
egli infatti è sempre
vivo per intercedere
a loro favore.
Questo era il sommo
sacerdote che ci
occorreva: santo,
innocente, senza
macchia, separato dai
peccatori ed
elevato sopra i cieli.
Egli non ha bisogno,
come i sommi
sacerdoti, di offrire
sacrifici ogni giorno,
prima per i propri
peccati e poi per quelli
del popolo: lo ha
fatto una volta per tutte,
offrendo se stesso.
La legge infatti
costituisce sommi sacerdoti
uomini soggetti a debolezza;
ma la parola
del giuramento,
posteriore alla Legge,
costituisce sacerdote
il Figlio, reso
perfetto per sempre.
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Se uno mi ama,
osserverà la mia
parola, dice il
Signore, e il Padre mio
lo amerà e noi verremo
a lui. (Gv 14,23)
Alleluia, alleluia.
Vangelo
Amerai il Signore
tuo Dio.
Amerai il prossimo
tuo.
Dal Vangelo secondo
Marco (12,28b-34) anno B.
In quel tempo, si
avvicinò a Gesù uno
degli scribi e gli
domandò: «Qual è il
primo di tutti i
comandamenti?».
Gesù rispose: «Il
primo è: "Ascolta, Israele!
Il Signore nostro Dio
è l'unico Signore;
amerai il Signore tuo
Dio con tutto il tuo
cuore e con tutta la
tua anima, con tutta
la tua mente e con
tutta la tua forza".
Il secondo è questo:
"Amerai il tuo
prossimo come te
stesso".
Non c'è altro
comandamento più grande
di questi».
Lo scriba gli disse:
«Hai detto bene,
Maestro, e secondo
verità, che Egli è
unico e non vi è altri
all'infuori di lui;
amarlo con tutto il
cuore, con tutta
l'intelligenza e con
tutta la forza e amare
il prossimo come se
stesso vale più di
tutti gli olocausti e
i sacrifici».
Vedendo che egli aveva
risposto
saggiamente, Gesù gli
disse: «Non sei
lontano dal regno di
Dio».
E nessuno aveva più il
coraggio
di interrogarlo.
Parola del Signore.
Meditazione personale
sul Vangelo di oggi.
Prima o poi la domanda; qual’è la
cosa
più importante della nostra vita
ce la
dobbiamo fare; un pò perché si
moltiplicano gli impegni e, ci
sentiamo
legati in lacci e laccetti e non
sappiamo
quali tagliare, un pò perché non
possiamo ridurre l’esistenza o
mettere
in fila comportamenti, doveri,
attenzioni
e convenienze e, alla fine
sentirci svuotati
della nostra vita, che se ne è
andata a
pezzi, un pò di quà e un pò di
là.
Un pò di lavoro, un pò di
affetti, un pò
di avventure, un pò di
conoscenze,
qualche slancio inedito, qualche
buona
azione, un bisbiglio di
preghiera, forse,
una visita ai nostri vecchi, se
ne
abbiamo il tempo.
Il pio ebreo, ne aveva almeno 613
di
precetti scritti nella legge tra
i quali
dover districarsi.
Non era proprio legittima la
domanda
fatta a Gesù; ma mi dici se c’è
un centro
nella mia vita da cui posso
guardare
all’esistenza senza affanni,
senza sentirmi
una macchinetta automatica?
Mi puoi dire se c’è un motore che
mi
impegna, ma chi mi può anche dare
gioia; che mi costa, tanto la
vita non
è sempre una passeggiata, ma che
mi
permette di tenermela in mano,
di sentirmela mia?
Detto in termini più formali;
quale è il
primo, il più grande dei
comandamenti?
Questo cristianesimo è una somma
di
prescrizioni, che hanno già
distribuito
la mia vita in tanti cassettini,
così che
la mia esistenza è solo aprire
quello
giusto, al momento giusto, oppure
è
un principio che pure mi mette al
muro,
ma che mi fa sentire vivo?
E Gesù, come sempre, offre uno
sguardo
di sintesi sulla vita; amerai il
Signore
senza riserve, e amerai il
prossimo
come te stesso.
È tutto qui il cristianesimo.
È amare Dio e contemporaneamente
amare il prossimo.
L’amore di Dio, passa attraverso
l’amore
per il prossimo e l’amore per
l’uomo/donna,
passa dall’amore di Dio.
La tentazione di mettersi da una
parte o
dall’altra, è sempre grande per
ciascuno,
per la Chiesa, per l’esperienza
d’amore
di una coppia, (attenzione; uomo
e donna,
non confondiamoci), per una bella
vita
di amicizia, per una famiglia,
(sempre
formata da un uomo e da una
donna,
non una famiglia arcobaleno), per
una
società che si vuol ispirare a
valori
religiosi cristiani.
Credere, amici, non è
riducibile a un
comodo formalismo
religioso, (come
cercano di farlo
passare certi uomini
di Chiesa), se pure
liturgico e
contemplativo, né a una
vita generosa
che non parta dalla
certezza di sentirsi
amati da Dio e dalla
decisione di
metterlo al primo
posto.
Tutto qui, amici, mi
sembra abbastanza
facile, buona Domenica
Fausto.