martedì 2 dicembre 2014

Il Vangelo del Mercoledì 3 Dicembre 2014

Dal Vangelo secondo Matteo (15,29-37) anno B.
In quel tempo, Gesù giunse presso il mare di Galilea e,
salito sul monte, lì si fermò.
Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi,
storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai
suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era piena
di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi
guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano.
E lodava il Dio d'Israele.
Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento
compassione per la folla.
Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare.
Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno
lungo il cammino».
E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un
deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?».
Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?».
Dissero: «Sette, e pochi pesciolini». 
Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese
i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai
discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà.
Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene.
Parola del Signore.
Uno dei desideri più grandi di Dio è quello di fare
festa con noi.
Può sembrare strano; Dio non ha nulla di più
importante a cui pensare?
Non deve occuparsi di come risolvere la fame nel
mondo, le guerre, le malattie, la solitudine degli altri?
Tutto questo è senza dubbio vero, ma ciò non toglie
che Egli voglia proprio fare festa con noi.
Per questo motivo, l’Avvento è il tempo liturgico per
eccellenza nel quale Egli ci propone nuovamente questo
invito, così come aveva fatto nei confronti del popolo
di Israele, tramite le parole del suo profeta.
Anche se il comportamento di Dio ci può sembrare
illogico, non dobbiamo aver paura di accogliere l’invito;
Gesù stesso verrà a cenare con noi e ci farà parte dei
segreti d’amore tra Lui ed il Padre celeste.
Come ci spiega Gesù in questa Parabola.
Come quantificare la grazia che Dio vuole donare
a tutta l’umanità?
Egli non fa calcoli; tanto è grande il suo amore per noi,
che dona senza misura e senza tenere nulla per sé.
In questo brano evangelico, Gesù dimostra alla folla
che le cateratte del cielo sono aperte e da esse scende
consolazione e compassione proprio da parte del Padre
dei poveri di tutto il mondo.
Ancora oggi la Chiesa proclama, soprattutto nel Tempo
di Avvento, che in Gesù Cristo ci ha donato ciò che noi
non eravamo più in grado nemmeno di chiedere.
Egli ci ridona la dignità, ci sfama con la sua premurosa
attenzione e ci rende degni di essere cittadini del cielo.
Memori di questi benefici, viviamo sempre
in atteggiamento di rendimento di grazie.
Attraverso la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.