martedì 13 giugno 2023

Il Vangelo del Mercoledì 14 Giugno 2023

 

Della 10° settimana del Tempo Ordinario.

Sant' Eliseo, Profeta.

Prima lettura.

Ci ha resi capaci di essere ministri di

una Nuova Alleanza, non della lettera,

ma dello Spirito.

Dalla seconda lettera di san Paolo

apostolo ai Corìnzi (3,4-11)

Fratelli, proprio questa è la fiducia che

abbiamo per mezzo di Cristo, davanti a Dio.

Non che da noi stessi siamo capaci di

pensare qualcosa come proveniente da

noi, ma la nostra capacità viene da Dio,

il quale anche ci ha resi capaci di essere

ministri di una nuova alleanza, non della

lettera, ma dello Spirito; perché la lettera

uccide, lo Spirito invece dà vita.

Se il ministero della morte, inciso in

lettere su pietre, fu avvolto di gloria

al punto che i figli d’Israele non potevano

fissare il volto di Mosè a causa dello

splendore effimero del suo volto, quanto

più sarà glorioso il ministero dello Spirito?

 Se già il ministero che porta alla condanna

fu glorioso, molto di più abbonda di gloria

il ministero che porta alla giustizia.

Anzi, ciò che fu glorioso sotto quell’aspetto, non

lo è più, a causa di questa gloria incomparabile.

Se dunque ciò che era effimero fu glorioso,

molto più lo sarà ciò che è duraturo.

Parola di Dio.

Vangelo.

Non sono venuto ad abolire,

ma a dare pieno compimento.

Dal Vangelo secondo Matteo (5,17-19) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi

discepoli: «Non crediate che io sia

venuto ad abolire la Legge o i Profeti;

non sono venuto ad abolire, ma a dare

pieno compimento.

In verità io vi dico: finché non siano

passati il cielo e la terra, non passerà un

solo iota o un solo trattino della Legge,

senza che tutto sia avvenuto.

Chi dunque trasgredirà uno solo di questi

minimi precetti e insegnerà agli altri a

fare altrettanto, sarà considerato minimo

nel regno dei cieli.

Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà

considerato grande nel regno dei cieli».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù, amici, non è venuto a cambiare

una virgola dell’alleanza con Israele,

ma la porta a compimento. 

Permettetemi oggi, allora, di parlarvi dei

nostri fratelli maggiori, del popolo di

Israele, a cui Dio ha promesso la fedeltà nei

secoli (loro ce l’hanno fatta, noi vedremo).

Lo dico perché conosco un sacco di

cristiani, non voi, gli altri, che vivono

la loro fede come se esistesse solo il

Nuovo Testamento, come se non ci

fosse, prima di Gesù, ebreo, una lunga

ed entusiasmante storia di amicizia e di

amore con questo popolo straordinario.

Non scordiamoci mai che Gesù e gli

apostoli e la prima comunità era

composta esclusivamente da figli

di Israele e che, almeno per i primi

decenni, i discepoli del Nazareno

vennero considerati alla stregua di una

delle tante scuole di pensiero del giudaismo.

Poi accadde l’inatteso; la piccola

comunità divenne portatrice di un

messaggio, il Vangelo, che dilagò a vista

d’occhio nell’Impero romano, e le

incomprensioni con i fratelli

ebrei aumentarono.

Accusati di non avere riconosciuto il

Messia, i Giudei subirono, accanto al

disprezzo dei popoli occidentali basato

sul più bieco razzismo, una ahimé

sconsiderata disapprovazione da parte

dei fratelli cristiani.

Il resto è storia; se la Shoà e la tragedia

del nazismo-ideologia pagana e lontana

anni luce dal cristianesimo-non

coinvolgono direttamente la fede cristiana,

bisogna pur ammettere che il clima,

creatosi nei secoli, di avversione verso

i fratelli ebrei era in gran parte debitore

di una posizione cristiana.

La storia è dura da cancellare, ma i passi

di riavvicinamento e di rispetto verso

i nostri fratelli maggiori si sono

moltiplicati sotto il luminoso Pontificato

di Giovanni Paolo II.

Se per noi l’ebraismo è sfociato nel

cristianesimo, esiste ancora una parte

del popolo ebraico che ha conservato

fedelmente la Parola di Dio, e l’ha

sviluppata in maniera del tutto originale

in questi due millenni.

A noi l’onere e la gioia di leggere,

di conoscere e di stimare quanto detto

e scritto dai nostri fratelli ebrei,

depositari dell’alleanza e della

promessa irrevocabile fatta dal loro

e nostro Dio.

Dio d’Israele, Dio fedele, Gesù non

ha cambiato neppure una virgola

della tua Legge.

Donaci la fedeltà alla tua Parola che-pur

tra mille persecuzioni-i nostri fratelli

ebrei hanno avuto, affinché tutti gli

uomini possano rendere gloria al tuo

nome, attraverso la preghiera comunitaria!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.