venerdì 3 luglio 2020

Il Vangelo del Sabato 4 Luglio 2020


Della 13° settimana del Tempo Ordinario.
Santa Elisabetta di Portogallo.
Prima lettura dal libro del profeta Amos (9,11-15)
Così dice il Signore: «In quel giorno rialzerò la capanna di Davide, che è cadente;
ne riparerò le brecce, ne rialzerò le rovine, la ricostruirò come ai tempi antichi,
perché conquistino il resto di Edom e tutte le nazioni sulle quali è stato invocato
il mio nome.
Oracolo del Signore, che farà tutto questo.
Ecco, verranno giorni-oracolo del Signore-in cui chi ara s'incontrerà con chi
miete e chi pigia l'uva con chi getta il seme; i monti stilleranno il vino nuovo
e le colline si scioglieranno.
Muterò le sorti del mio popolo Israele, ricostruiranno le città devastate
e vi abiteranno, pianteranno vigne e ne berranno il vino, coltiveranno
giardini e ne mangeranno il frutto.
Li pianterò nella loro terra e non saranno mai divelti da quel suolo che
io ho dato loro».
Parola di Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo (9,14-17)
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli
dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi
discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché
lo sposo è con loro?
Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno.
Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo
porta via qualcosa dal vestito e lo strappo diventa peggiore.
Né si versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si spaccano gli otri e il vino si
spande e gli otri vanno perduti.
Ma si versa vino nuovo in otri nuovi, e così l'uno e gli altri si conservano».
Parola del Signore.
Meditazione personale sul Vangelo di oggi.
Il vino nuovo del Vangelo rompe tutto, dilaga e allaga.
È talmente innovativo che nessuna riforma religiosa è in grado di contenerlo.
Il digiuno è nato per ricordarci la priorità dello spirito, per permetterci di
entrare in comunione con i fratelli e le sorelle che non mangiano tutti i giorni,
per domare le passioni.
Però spesso, nel passato, questa pratica ha finito per diventare un segno di
distinzione, un esercizio difficile per i super devoti, per i mistici da vetrina,
per sottolineare le differenze.
Gesù ribalta anche questa prospettiva; se il digiuno è segno di penitenza,
come possono fare penitenza gli invitati ad una festa di nozze!
Lo sposo è con noi, amici, sia la festa a dominare la nostra fede, non una
visione piccina e approssimativa della fede.
Togliamo dai nostri volti le espressioni tristi e macerate per lasciare spazio
al sorriso che nasce dall’incontro con lo sposo, e lasciamo che lo Spirito
e la preghiera facciano nuove tutte le cose!
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e sempre,
nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.