giovedì 27 giugno 2024

Il Vangelo del Venerdì 28 Giugno 2024

 

Della 12° settimana del Tempo Ordinario.

Sant’Ireneo, vescovo e martire.

Prima Lettura

Giuda fu deportato dalla sua terra.

Dal secondo libro dei Re (25,1-12)

Nell'anno nono del regno di Sedecìa,

nel decimo mese, il dieci del mese,

Nabucodònosor, re di Babilonia, con

tutto il suo esercito arrivò a Gerusalemme,

si accampò contro di essa e vi costruirono

intorno opere d'assedio.

La città rimase assediata fino all'undicesimo

anno del re Sedecìa.

Al quarto mese, il nove del mese, quando

la fame dominava la città e non c'era più

pane per il popolo della terra, fu aperta

una breccia nella città.

Allora tutti i soldati fuggirono di notte per

la via della porta tra le due mura, presso il

giardino del re, e, mentre i Caldèi erano

intorno alla città, presero la via dell'Aràba.

I soldati dei Caldèi inseguirono il re e lo

raggiunsero nelle steppe di Gerico, mentre

 tutto il suo esercito si disperse,

allontanandosi da lui.

Presero il re e lo condussero dal re di

Babilonia a Ribla; si pronunciò la

sentenza su di lui.

I figli di Sedecìa furono ammazzati davanti

ai suoi occhi; Nabucodònosor fece cavare

gli occhi a Sedecìa, lo fece mettere in catene

e lo condusse a Babilonia.

Il settimo giorno del quinto mese-era l'anno

diciannovesimo del re Nabucodònosor, re

di Babilonia-Nabuzaradàn, capo delle

guardie, ufficiale del re di Babilonia,

entrò in Gerusalemme.

Egli incendiò il tempio del Signore e la

reggia e tutte le case di Gerusalemme;

diede alle fiamme anche tutte le case

dei nobili.

Tutto l'esercito dei Caldèi, che era con

il capo delle guardie, demolì le mura

intorno a Gerusalemme.

Nabuzaradàn, capo delle guardie, deportò

il resto del popolo che era rimasto in città,

i disertori che erano passati al re di

Babilonia e il resto della moltitudine.

Il capo delle guardie lasciò parte dei poveri

della terra come vignaioli e come agricoltori.

Parola di Dio.

Vangelo

Se vuoi, tu puoi purificarmi.

Dal Vangelo secondo Matteo (8,1-4) anno pari.

Quando Gesù scese dal monte,

molta folla lo seguì.

Ed ecco, si avvicinò un lebbroso,

si prostrò davanti a lui e disse: «Signore,

se vuoi, puoi purificarmi».

Tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo

voglio: sii purificato!».

E subito la sua lebbra fu guarita.

Poi Gesù gli disse: «Guàrdati bene dal

dirlo a qualcuno; va' invece a mostrarti

al sacerdote e presenta l'offerta prescritta

da Mosè come testimonianza per loro».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Stupisce, e non poco, l’ammonimento di

Gesù, fatto qui e altrove, a non divulgare

la notizia delle guarigioni, in questo caso

strabiliante, dalle malattie.

Gli studiosi lo chiamano ‘segreto messianico’,

ed è un pò il motivo dominante del Vangelo

di Marco, presente anche qui in Matteo.

Gesù non ama i protagonismi, non vuole

essere scambiato per un guru o un

guaritore, non ama la pubblicità, diffida

dall’idolatria delle folle, dai deliri

religiosi di tutti i tempi.

Anzi; Gesù, a dirla tutta, non ama

neppure i miracoli, perché sa che sono

manipolabili, male interpretabili.

Ma la sua volontà di salvezza è totale,

Egli vuole guarire il lebbroso, ma, una

volta guarito, gli chiede di seguire il

consueto iter di riammissione nella

comunità attraverso il potere religioso

che Gesù, nelle parole e nei fatti, mette

in radicale discussione.

Gesù non è un anarchico, Egli ama

L’uomo, ne prova compassione, brama

la salvezza per ogni persona ferita e

piagata, va all’essenziale.

Gesù cambia le regole dal di dentro,

riportandole alla propria origine, alla

verità di ciò che sono in origine.

La guarigione è segno del Regno che

avanza attraverso la preghiera, della

luce che prevale sulle tenebre, della

fine di ogni ombra.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.